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La Linea spa, l'azienda di trasporti dell'autobus elettrico precipitato a Mestre guidata da Massimo Fiorese: nel 2022 inaugurati 20 nuovi bus

La Linea spa è l'azienda proprietaria del Yutong E12, l'autobus elettrico schiantatosi a Marghera e, secondo le prime ricostruzioni, le cui batterie surriscaldatesi avrebbero rallentato i soccorsi

04 Ottobre 2023

La Linea spa, l'azienda di trasporti dell'autobus elettrico precipitato a Mestre guidata da Massimo Fiorese: nel 2022 inaugurati 20 nuovi bus

Una tragedia, quella avvenuta nella serata di martedì 3 ottobre a Mestre, che ha segnato profondamente tutto il Paese. Un autobus elettrico caduto dal cavalcavia di via dell'Elettricità dritto sui binari che accedono alla stazione del comune veneziano, 21 morti, tra cui pare dei bambini, almeno una quindicina di feriti. Queste le notizie che da ore rimbalzano in tutta Italia, iniziate a filtrare pochi minuti dopo il dramma. Un dramma per il quale restano al momento ignote le cause e le dinamiche, anche se sembra che un ruolo importante nel rallentamento dei soccorsi l'abbiano avuto le criticità tipiche di un mezzo elettrico: le batterie, rimaste a lungo incandescenti dopo il rogo e che per il rischio che appiccassero un nuovo incendio sono dovute essere lasciate a raffreddare, prima di permettere agli operatori il pieno intervento sulla carcassa del pullman semicarbonizzata.

Salvini apre sul tema del rischio surriscaldamento delle batterie, l'ad de La Linea (azienda proprietaria dell'autobus) punta il dito sui guardrail

Non a caso sul tema sono iniziati a circolare anche i primi commenti, tra i quali quello del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini: "E' presto per dare commenti, ma qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione e  in un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico uno spunto di riflessione è il caso di farlo". Il vicepremier ha poi aggiunto: "Non è stato un problema di guardrail". Parole, queste ultime, che si pongono in piena opposizione con quanto invece affermato dall'ad de La Linea spa, l'azienda proprietaria del mezzo, Massimo Fiorese, che proprio sullo stato delle protezioni stradali aveva puntato il dito: "Le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera".

Precedentemente partecipata di Actv, da alcuni anni La Linea era stata privatizzata. Oggi gestisce i trasporti gommati tra Marghera e Venezia. Un'azienda da circa 300 dipendenti, quella diretta da Fiorese, da anni specializzata nel trasporto privato. Da circa un anno, poi, La Linea aveva fatto un grande investimento in materia green, acquistando 20 autobus elettrici, uno dei quali quello della tragedia. Un acquisto che era stato celebrato anche dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che il 21 settembre del 2022 si faceva ritrarre seduto alla guida di uno dei mezzi in un post condiviso sulla propria pagina facebook, annunciando per l'1 ottobre dello stesso anno l'entrata in servizio dei veicoli a batteria al litio. 

Restano dubbi sul ruolo avuto dalle batterie dell'autobus elettrico, sembrerebbe acclarato comunque il loro surriscaldamento quale causa nel rallentamento dei soccorsi

Mentre il procuratore di Venezia annuncia in conferenza stampa che dalle batterie si sarebbe verificata una fuga di gas diffusasi su tutto l'autobus, poi, sempre Fiorese avrebbe smentito il divampare di grandi incendi, ammettendo tuttavia la problematica rappresentata dalle batterie incandescenti ai fini dei soccorsi: "Erano fiammelle che si sono autoestinte. Il problema è che prima di intervenire con i soccorsi è stato necessario attendere che le batterie della parte elettrica si abbassassero di temperatura".

Continuano nel frattempo le analisi sui resti del veicolo distrutto. Secondo indiscrezioni l'autobus era un Yutong E12, della cinese Yutong, completamente elettrico ed in grado di trasportare fino ad un massimo di 64 passeggeri, secondo quanto riportato dalla casa madre. La sera dello schianto, a bordo c'erano almeno 40 persone. Teoricamente, il sistema di isolamento delle batterie, dovrebbe essere in grado di resistere a temperature fino a 1300 gradi per almeno due ore, sempre secondo i dati tecnici dell'azienda cinese. Non è esclusa l'apertura di un'inchiesta, quindi, per valutare se il surriscaldamento delle batterie possa comportare il superamento di una soglia termica tanto alta.

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