04 Ottobre 2023
Autobus Mestre, fonte: LaPresse
L'ipotesi "al vaglio della magistratura" in seguito all'incidente dell'autobus a Mestre che il pullman alla sua sinistra fosse rimasto coinvolto, è da escludere. A spiegarlo è la procura: "Non ci sono segni di frenata né contatti con altri mezzi". Discorso chiuso. Rimangono preminenti le ipotesi di un malore improvviso accusato dal conducente Alberto Rizzotto e quella di una manovra sbagliata.
I dubbi sul coinvolgimento di un altro mezzo erano emersi anche dopo la diffusione di un video che mostra come l'autobus elettrico una volta arrivato vicino al guardrail, in via dell'Elettricità, cada improvvisamente, mentre alla sua sinistra transitava un altro pullman.
Qualche ora fa il prefetto di Venezia, Michele Di Bari aveva detto: "È al vaglio della magistratura” l’ipotesi che nell’incidente del bus volato giù dal cavalcavia a Mestre possa essere coinvolto un altro mezzo, rispondendo alle domande dei cronisti al termine della conferenza stampa convocata per fare il punto sulla strage del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre, nella serata di ieri.
"Come sempre accade in queste tragedie c'è attività pm che farà gli accertamenti su tutta la vicenda - ha affermato - Su questo credo che la magistratura darà le notizie più appropriate al momento giusto", ha proseguito. "Non si è verificato alcun incendio - ha spiegato - né dal punto di vista tecnico né c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo".
"Il primo a dare i soccorsi è stato l'autista di un altro bus che è stato affiancato, non toccato, dal mezzo precipitato. Nel dare l'allarme - ha sottolineato - ha anche lanciato un suo estintore verso il mezzo precipitato, che sprigionava fiamme". Le testimonianze escludono che il mezzo andasse veloce.
La procura di Venezia ha aperto un'inchiesta ma pare essere accertato il fatto che nessun mezzo abbia in qualche modo sollecitato l'autobus guidato da Rizzotto a cadere dal cavalcavia sui binari. Una tragedia, nella quale sono morti turisti ucraini, francesi, croati e tedeschi. Tra le vittime anche un neonato e due adolescenti mentre è in atto il test del Dna per identificare le vittime, considerando che molte di essere sono carbonizzate.
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