12 Agosto 2023
foto @Google Maps
La disperazione di una madre, le difficoltà o la paura del futuro: resterà sempre un mistero ciò che si nasconde nella mente e nel cuore di una mamma costretta al più innaturale dei gesti, quello di abbandonare il proprio figlio.
Questa mattina a Taranto, poco dopo le 7, in via Pisanelli, in pieno centro, un neonato è stato ritrovato in un cassonetto dei rifiuti: era riposto in una busta di plastica, avvolto da una copertina, e accanto a lui un peluche, forse l’ultimo gesto d’amore con la speranza che potesse tenergli compagnia.
A notare il piccolo è stato un passante che in quel momento era a spasso con il cane: “Ho sentito dei rumori e poi dei vagiti e mi sono avvicinato – ha raccontato – improvvisamente ho visto che quel sacchetto si muoveva e allora ho capito che lì c’era un neonato”.
L’uomo, come ricostruito dal media locale Tarantini Time, non ha esitato un solo istante a dare l’allarme alle forze dell’ordine che si sono subito attivate per i primi soccorsi. Sul posto è giunta una volante della Questura di Taranto insieme ai sanitari del 118 che hanno immediatamente recuperato il piccolino e prestato le prime cure.
Trasportato presso il reparto di neonatologia dell’ospedale Santissima Annunziata, da quanto si apprende il piccolino non sarebbe in pericolo e godrebbe di ottima salute.
La notizia ha scioccato la città, lasciando i residenti senza parole: in tanti, sui social, si chiedono cosa possa spingere una mamma a lasciare il proprio piccolo, portato in grembo per 9 mesi, tra i rifiuti. C’è chi consiglia di aiutare questa donna magari in difficoltà e chi ne critica il gesto, ricordando che a Taranto è stata istituita la “culla per la vita”, così come in altre città, per accogliere neonati che i genitori hanno deciso – per una ragione o per un’altra – di non poter tenere con loro.
La culla per la vita a Taranto si trova all’ospedale Santissima Annunziata ed è stata inaugurata nel dicembre del 2016.
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