09 Maggio 2023
L'orsa Jj4 è innocente. Non ha aggredito lei il runner Andrea Papi nei boschi del Trentino.
Le conferme arrivano dalla Lega antivivisezione Leal che, dopo aver acquisito la perizia veterinaria forense sull'animale, si è esposta sostenendo che "i medici abbiano rilevato lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini di un orso maschio adulto".
Le dichiarazioni suggeriscono come la volontà della Lega sia la liberazione dell'orsa. Inoltre, si sottolinea, "le evidenze riscontrate non consentono di classificare l'azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione".
La famiglia e la fidanzata della vittima, Andrea Papi, Alessia Gregori hanno fatto sapere di pretendere "rispetto e comprensione".
"Dopo aver sopportato ricostruzioni fantasiose e francamente incredibili ora devono sopportare un'ulteriore ipotesi ricostruttiva. La famiglia Papi intende prendere le distanze da ricostruzioni che allo stato non trovano oggettivi riscontri, confidando che la relazione peritale disposta dalla Procura, quando sarà depositata, possa mettere un punto alla dolorosa vicenda", hanno scritto gli avvocati.
Immediata la reazione degli animalisti che, per scagionare l'orsa, puntano sulle perizie veterinarie. La sentenza del Tar è in arrivo e le sorti dell'orso sono sempre meno decifrabili.
In particolare, gli animalisti poggiano la loro tesi proprio sull'analisi della dentatura dell'orsa che, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali. Tra i denti tra un orso maschio e una femmina, infatti, c'è una sostanziale differenza. Il maschio ha una distanza tra i canini di 8-8,5 centimetri.
"Questa perizia smentisce le menzogne raccontate da Fugatti. Nelle relazioni si legge infatti che sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto. Le femmine di orso - viene spiegato - presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali e la relazione continua ancora aggiungendo altri dettagli. Le ferite riscontrate non sono riconducibili a una attività predatoria. Il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario".
La nota della associazione Leal conclude chiedendo anche le dimissioni del presidente della Provincia autonoma di Trento, Fugatti: "Al momento non è dato sapere cosa possa aver spaventato l'orso, ma la scienza scagiona le orse trentine; e la tipologia di attacco scagiona definitivamente tutti gli orsi. Con questo Leal smaschera la farsa costruita artatamente da Fugatti e dalla sua Giunta e ne chiede le immediate dimissioni".
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