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Gallarate, rapinato e picchiato fuori da scuola da una baby gang, ma non è il primo: 4 minorenni in arresto

In provincia di Varese 4 ragazzi fra i 15 e i 17 anni sono in stato di fermo con l'accusa di rapina e lesioni aggravate

28 Aprile 2023

Gallarate, rapinato e picchiato fuori da scuola da una baby gang, ma non è il primo: 4 minorenni in arresto

Oggi sono stati emessi dal Gp del Tribunale per i minorenni di Milano i provvedimenti cautelari nei confronti di 4 minori di 17 anni per rapina e lesioni aggravate. Hanno picchiato e derubato altri ragazzi, ma solo uno, insieme alla famiglia, ha esposto denuncia. Il giovane ha subito un trauma facciale. 

Gallarate, 4 minori in carcere per rapina e lesioni aggravate

Il 22 settembre a Gallarate, fuori dall'Istituto Ponti, in piazza Giovine Italia, un gruppo di ragazzi sta attendendo. Alla fine delle lezioni, un ragazzo di 17 anni prende il suo monopattino, pronto per tornarsene a casa. Il branco lo prende per le spalle e lo accerchia. 

Inizia l'aggressione con calci e pugni. Gli estorcono il portafoglio. In pronto soccorso i medici diagnosticano un trauma facciale e gli danno 20 giorni di prognosi. Il ragazzo racconta l'accaduto alla famiglia e la madre decide di denunciare. Gli investigatori riescono a risalire ai rapinatori: 4 diciassettenni, ognuno con precedenti. 

La scuola è stata molto utile e disponibile, così come i testimoni oculari e i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Nelle indagini è emerso che non era la prima azione delittuosa della baby gang. Altri erano già stati pestati e derubati, ma avevano preferito tacere per paura di ulteriori ritorsioni. 

Oggi il Tribunale per i minorenni di Milano ha emesso i provvedimenti cautelari nei confronti dei 4 soggetti. La loro condanna è per i reati di rapina e lesioni aggravate. Sconteranno la pena nel carcere minorile di Roma. Per un anno non potranno partecipare ad alcuna manifestazione sportiva

Gli investigatori hanno parlato infatti di "spiccata indole aggressiva e l’evidente inserimento degli stessi in un contesto criminale deviante" contraddistinto dalla commissione di reati di particolare allarme sociale "tali peraltro da creare paura nelle giovani vittime".

Una situazione che "ha reso necessaria l’applicazione della misura custodiale utile anche a scongiurare la più che probabile reiterazione di ulteriori analoghe condotte criminali".

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