26 Aprile 2023
Foto di Luis Melendez su Unsplash
A Torremaggiore, in provincia di Foggia, tutti sono paralizzati. La procura ha aperto un'indagine per omicidio volontario: il sospettato è un infermiere di 55 anni accusato di aver ucciso 16 persone con malattie terminali. L'avrebbe fatto iniettando una dose fatale di un tranquillante. È stata disposta la riesumazione dei corpi.
Torremaggiore è sconvolta. La procura di Foggia ha disposto la riesumazione di 16 salme, corpi di persone che soggiornavano nell'hospice del paesino. Verranno effettuate le autopsie e gli esami tossicologici. I decessi sono avvenuti tra il 14 novembre 2022 e il 16 febbraio 2023.
I primi 5 corpi sono già stati analizzati; i tecnici proseguiranno nei prossimi giorni, fino al 5 maggio. L'obiettivo degli esami è capire se ci sia Midazolan, un farmaco tranquillante e ansiolitico, e in che concentrazione. L'ipotesi della pm Antonella Giampietruzzi è che questi degenti, tutti con malattie terminali, siano stati uccisi volontariamente.
Il principale indagato come angelo della morte è un infermiere di 55 anni. Le indagini della procura hanno colto di sprovvista anche i familiari. L'avvocato Mauro Valente che assiste dei parenti di una delle persone decedute ha dichiarato che i suoi clienti sono "caduti dalle nuvole".
"Nessuna denuncia da parte loro, hanno saputo del fatto dall'atto della Procura per il conferimento degli incarichi in vista della riesumazione. E nemmeno nessun sospetto - afferma -. Quando il loro congiunto è mancato dopo una lunga malattia non hanno notato nessuna anomalia. Era un malato terminale e sarebbe potuto succedere da un momento all'altro anzi da un certo punto di vista l'hanno vissuto quasi come una 'liberazione' per tutta la sofferenza che aveva provato".
Il legale considera che in tutto il suo percorso professionale "non ho mai sentito di 16 salme riesumate nell'ambito di un'inchiesta; questo significa che qualche elemento in mano la Procura ce lo deve avere anche per affrontare gli oneri economici che comportano le riesumazioni, una spesa che immagino almeno di centomila euro".
La Asl di Foggia ha inviato una nota in cui rassicura di aver avviato "tutte le procedure utili alla salvaguardia di pazienti e dipendenti. Siamo fiduciosi nell'operato della Magistratura alla quale, come di consueto, abbiamo offerto e offriamo la più completa disponibilità, anche al fine della ricerca della verità per il bene della collettività e delle famiglie coinvolte nel caso".
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