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Sparatoria ad Alatri, 4 i sospettati, 2 di etnia rom. Il pm: "L'obiettivo non era lui"

Risse e regolamenti di conti tra bande contrapposte sarebbero all’origine dei colpi sparati al 18enne Thomas Bricca è clinicamente morto

01 Febbraio 2023

Sparatoria ad Alatri, 4 i sospettati, 2 di etnia rom. Il pm: "L'obiettivo non era lui"

Fonte Facebook: Iolemorena Bruni

Si stringe il cerchio dei sospettati per la sparatoria avvenuta lunedì sera in Largo Cittadini ad Alatri, durante la quale un ragazzo di 18 anni, Thomas Bricca, è rimasto gravemente ferito. "Sul piano delle ipotesi possiamo presumere che si è trattato di uno scontro tra bande contrapposte" ha commentato il procuratore di Frosinone Antonio Guerriero, non escludendo l’eventualità di uno scambio di persona.

Sparatoria ad Alatri, 4 i sospettati, 2 di etnia rom

E ancora, continua riguardo lo sparatoria avvenuta ad Alatri la sera dello scorso lunedì: "Evidentemente si trovava con persone che erano identificate dagli sparatori come appartenenti del gruppo contrapposto, poi che ne facesse parte o no lo stiamo accertando". È certo, invece, il coinvolgimento di due giovani di etnia Rom, cui uno legato a due fratellastri di Alatri e immischiato in quella che è stata definita come una lotta per la supremazia nel mercato della droga, soprattutto hashish.

Baby gang di italiani e nordafricani che fino a lunedì si erano fermati a linciaggi e minacce con mazze di ferro, ma che ora dimostrano di poter contare anche su armi da fuoco; il proiettile che ha trapassato il cranio di Thomas Bricca, clinicamente morto dopo esser stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma, è stato infatti esploso da una pistola a tamburo, data l’assenza di bossoli. Che poi si tratti di una rappresaglia, ancora non è chiaro.

"Thomas è stato colpito per sbaglio, colpa del giacchetto che indossava, reale bersaglio dei due ragazzi che hanno fatto fuoco" sostiene Roberta, amica del giovane, ennesima vittima di una escalation di violenza che già nel 2017 aveva portato alla morte un altro figlio di Alatri, Emanuele Morganti, ucciso in seguito a un pestaggio.  La risposta delle autorità a questo clima da guerriglia urbana è stata la convocazione immediata del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, che ha sottolineato l’urgenza di intensificare le attività di sorveglianza sul territorio e di promuovere iniziative volte a irrobustire la sicurezza dei luoghi d’aggregazione dei giovani.

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