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Messina Denaro, nel primo covo nomi in codice, scontrini di cene da 700 euro, poster del "Padrino"

Materiale tutto da decifrare e non sarà facile risalire alla sua rete. Spunta la cena pagata dal boss da 700 euro, ma del bottino in contanti non c'è traccia

20 Gennaio 2023

 Messina Denaro, nel covo del boss: poster de "Il padrino" e i nomi in codice

Fonte Twitter: vitale_f

Il primo covo di Matteo Messina Denaro, quello situato in via Cb 31 è finora il più sostanzioso riguardo l'oggettistica trovata: all'interno post-it, fogli sparsi o raccolti in alcune cartelline con note e promemoria, cifre che in realtà nascondono nomi codificati, una contabilità, scontrini di cene da ristoranti di 700 euro ed anche un poster del "Padrino" sistemato nel salone. Già, non solo Diabolik da cui Messina Denaro ha preso il soprannome, c'è anche una gigantografia dello storico film di Coppola tra gli ormeggi del boss, che porta con se un altro soprannome, il padrino di Castelvetrano appunto.

Messina Denaro, nel primo covo del boss nomi in codice, scontrini da 700 euro, poster del "Padrino"

I carabinieri del ros stanno setacciando la zona di Campobello di Mazara dove sono stati trovati i tre nascondigli del boss, a poche ore di distanza l'uno dall'altra. Le perquisizioni vanno avanti così come i lavori per decifrare tutti gli appunti che nascondeva Messina Denaro. In mezzo c'è anche l'agendina che contiene gli sfoghi verso la figlia Lorenza, colpevole di non averlo mai riconosciuto.

I carabinieri si aiuteranno con il biglietto fatto scrivere a Messina Denaro subito dopo il suo arresto, nel quale il boss ha dato atto ai militari dell’Arma che l’hanno catturato di essere stato trattato bene. Verranno effettuate le perizie calligrafiche necessarie in modo da attribuire o meno al mafioso la paternità di quegli scritti, o se di proprietà di altre persone evidentemente in contatto con lui. Nell'abitazione in cui l'ex "primula rossa" viveva c'è di tutto: nomi, soprannomi e numeri di telefono.

Tutti i documenti trovati nel covo del boss

Post-it, fogli sparsi o raccolti in alcune cartelline con note e promemoria, cifre che potrebbero risalire ad una contabilità. Tutte le carte ormai in possesso degli inquirenti verranno studiate in modo da arrivare ad una risposta. Due le direzioni al vaglio: la rete di protezione che sfruttava Messina Denaro per girare indisturbato e garantirsi sicurezza e assistenza e poi l’attività mafiosa vera e propria: affari, interessi imprenditoriali, racket.

In mezzo a tutti i documenti incriminati ce n'è anche uno, di minor valore ma simbolico: uno scontrino che rivela di una cena al ristorante pagata 700 euro, probabile conto pagato a tutti i presenti, che vuol dire grand disponibilità di denaro, ma soprattutto che per il boss non c'erano problemi a girare indisturbato anche nei luoghi più abbienti.

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