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Chi è Andrea Pellegrini, il poliziotto accusato di tortura agli arresti domiciliari per il caso Omerovic

Le indagini sul caso di Hasib Omerovic proseguono: chi è Andrea Pellegrini, l'uomo agli arresti domiciliari con l'accusa di tortura agenti

22 Dicembre 2022

Caso Hasib, arrestato poliziotto accusato di tortura. Diceva: “Che ti frega se muore?”

fonte: Twitter @fcimini

Chi è Andrea Pellegrini, l'uomo agli arresti domiciliari con l'accusa di tortura nei confronti di Hasib Omerovic. L'ordinanza del giudice per le indagini preliminari rende noti alcuni sviluppi sul caso del 36enne sordomuto. 

Andrea Pellegrini: poliziotto accusato di tortura

Il giudice per le indagini preliminari Ezio Damizia ha emesso un'ordinanza cautelare nei confronti di Andrea Pellegrini e altri 4 indagati per il caso di Hasib Omerovic. Andrea Pellegrini, 50 anni, è un agente della polizia di Stato del commissariato Primavalle (Roma) ora agli arresti domiciliari con l'accusa di tortura. 

Le indagini svolte dalla stessa squadra mobile di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, e dal pm Stefano Luciani fanno emergere un grave episodio di abuso di potere e di violenza nei confronti del 36enne sordomuto. Negli atti si notifica "il compimento di plurime e gravi condotte di violenza e minaccia" che l'uomo "verosimilmente temeva di dover continuare a patire e di cui non ne comprendeva le ragioni."

Nel corso della perquisizione, avvenuta senza mandato e sfondando la porta di casa, si è scatenata l'aggressione. Si legge appunto negli atti che l'agente è entrato "all'interno dell'abitazione, e immediatamente e senza alcun apparente motivo" ha colpito Omerovic "con due schiaffi" e poi ha minacciato il ragazzo con un coltello. Tra gli elementi analizzati nelle indagini c'era un manico di scopa spezzato a metà, stipiti e lenzuola insanguinate. 

Andrea Pellegrini, l'agente accusato di tortura, avrebbe anche detto ad uno dei suoi colleghi: "Che ti frega se muore?". I colleghi rivelano che Pellegrini "è aduso a comportamenti aggressivi nell'espletamento delle attività di servizio e che, in alcuni episodi, si era persino vantato con il collega di aver malmenato un pedofilo in occasione di un arresto". 

Risulta che in passato il poliziotto fosse vicino a Forza Nuova e che abbia alle spalle diversi procedimenti disciplinari, ''uno dei quali, terminato con richiamo scritto'', conclusosi con il trasferimento dalla Squadra Mobile.

Intimidazioni e depistaggi

Gli atti rivelano che uno degli altri indagati, accusato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, si sia sentito intimidato da Pellegrini. Nell'ordinanza si legge come sia stato rilevante "l'atteggiamento tenuto da Pellegrini nei suoi confronti, volto a influenzarlo nel caso avesse avuto intenzione di riferire qualcosa circa l'accaduto, dicendogli che sarebbe stato meglio non riferire in merito allo sfondamento della porta".

Le indagini hanno scoperto che gli agenti hanno sottoscritto una relazione di servizio falsa per non voler disattendere i superiori. Uno di loro, che poi dice di essersi vergognato, fa trapelare messaggi su Whatsapp come "Per pararsi il cu... dall'onda di m... che quando arriva sommerge tutti".

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