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Genova, 3 arresti per filonazismo e pedopornografia su Telegram: "Progettavano attacchi alle Istituzioni"

I giovani, tra i 14 e i 21 anni, sono indagati per incitamento a discriminazione e violenza per motivi razziali, etnici e religiosi. Tra gli obiettivo del gruppo campagne di addestramento per progetto stragista, ideologie suprematiste e atteggiamenti misogini.

30 Novembre 2022

Genova, 3 arresti per filonazismo e pedopornografia su Telegram: "Progettavano attacchi alle Istituzioni"

Sono tre giovani, tra i 14 e i 21 anni, i responsabili di diffondere informazioni e materiali filonazisti e pedopornografici sul canale Telegram. Su una chat divulgavano video atroci con mutilazioni, torture, esecuzioni degli jihadisti, con il "mito" degli autori dei massacri di massa nelle scuole americane. Un comportamento già visto sulle chat di Telegram, come il profilo del neonazista seguace dell'ordine di Hagal, arrestato lo scorso 27 Ottobre a Bari. Anche questi 3 ragazzi infatti "progettavano attacchi alle istituzioni".

Genova, 3 arresti per filonazismo e pedopornografia su Telegram

I tre ragazzi, indagati per incitamento a discriminazione e violenza per motivi razziali, etnici e religiosi, sono ora in manette.  Due di loro si trovano in carcere ed uno agli arresti domiciliari. Nel mentre la polizia e le squadre speciali anti-terrorismo stanno effettuando perquisizioni a casa di altri possibili minorenni responsabili, nelle città di Torino, Lanciano e Sanremo.

Nelle chat venivano esaltati gli "school shooters", ossia gli autori di massacri di massa nelle scuole elementari e medie. Le indagini sono partite da una segnalazione arrivata al Commissariato di polizia online e sono state sviluppate dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Liguria e dalla Digos di Genova.

"Progettavano attacchi alle Istituzioni"

Sembra che alcuni ragazzi avessero inaugurato una "campagna di addestramento" al tiro con armi ad aria compressa, utilizzando come bersaglio effigi di cariche dello Stato, in zone abbandonate di Genova. Secondo il giudice per le indagini preliminari che ha emesso l'ordinanza, l'obiettivo alla base era un progetto stragista di grandi dimensioni alle Istituzioni.

In particolare, i ragazzi scambiavano in rete file video e immagini pedopornografiche, di coprofagia, necrofilia, decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti, mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe accompagnate da commenti di approvazione ed esaltazione e intrisi della retorica tipica della ideologia suprematista.

Nelle loro conversazioni, basate sull'odio antisemita e nei confronti delle persone di colore, mostravano simpatie per Hitler e per l'ideologia nazista da lui portata avanti. In aggiunta promuovevano atteggiamenti misogini, tramite la condivisione di video di donne, la maggior parte minorenni, che compiono atti di suicido o subiscono violenze.  

L'arresto del neonazista a Bari

Solo un mese fa, Il 27 ottobre, finì agli arresti un giovane pugliese accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale, propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Il giovane promuoveva il "suprematismo bianco", con video e manifesti affissi per la città di Bari con immagini di Hitler, svastiche e messaggi antisemiti. Anch'esso minorenne, fu identificato nell’ambito del monitoraggio di ambienti virtuali e chat, utilizzati per promuovere contenuti lontano da sguardi indiscreti.

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