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Diana Pifferi, nello stomaco della bambina morta di stenti a Milano, trovati brandelli di pannolino

Emergono nuovi indizi sul decesso della piccola di 18 mesi. La Procura chiede il giudizio immediato per la mamma, Alessia Pifferi

29 Novembre 2022

Diana Pifferi, nello stomaco della bambina morta di stenti a Milano, trovati brandelli di pannolino

Un'agonia lunghissima quella della piccola Diana Pifferi, la bimba di 18 mesi morta di stenti a Milano perché lasciata in casa da sola, con il caldo di luglio e con un biberon contenente calmanti. Possibile accusa di omicidio e abbandono di minore per la mamma Alessia Pifferi.

Diana Pifferi, nello stomaco della bambina trovati brandelli di pannolino

Il 30 gennaio si chiuderà il lungo processo delle indagini, con il deposito delle relazioni, al termine dell’incidente probatorio chiesto dalla difesa della donna. Ma intanto emergono altri dettagli sconcertanti sulla morte della piccola. Nello stomaco della bimba sono stati ritrovati brandelli di tessuto, pensando fossero resti di cuscino o di materasso, come si era detto in un primo momento, bensì resti di pannolino. Il pannolino che si era tolta e che è stato trovato poco distante dal cadaverino.   

L’autopsia aveva accertato che Diana è morta di sete e fame e probabilmente avrebbe provato a mangiare quel pannolino, precedentemente strappatasi di dosso. Lasciata sola, chiusa in casa nel monolocale di via Parea con le finestre sigillate per non far sentire il suo pianto ai vicini e senza aria condizionata. La morte sarebbe stata causata da una prolungata disidratazione, aggravata dalle temperature altissime di luglio a Milano.

Diana Pifferi, la piccola morta di stenti a Milano

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, Diana non si sarebbe mai alzata dal lettino da campeggio in cui era stata sistemata, non solo perché non era in grado di camminare, ma anche perché era sotto l'effetto di calmanti, somministrati dalla mamma tramite biberon. Anche se Alessia Pifferi continua a ripetere di non aver drogato la sua bambina. Ma per la Procura, l’esistenza di benzodiazepine, che risulterebbe anche sui capelli di Diana, è un dato inconfutabile per il caso.

La procura ha fatto sapere che, subito dopo l’esito dell’incidente probatorio, chiederà il giudizio immediato con l’accusa di omicidio pluriaggravato. In questo contesto giudiziario, il reato sarebbe punibile con la pena dell’ergastolo.

La mamma, Alessia Pifferi, in carcere da luglio, ha sempre negato di aver fatto ingerire droghe alla figlia, dicendo di averle dato solo gocce di paracetamolo. La donna non ha mai cambiato versione sul motivo per cui aveva deciso di lasciare sola la bambina, ossia sul bisogno di crearsi una vita con il suo fidanzato, che non sapeva della bimba lasciata sola. Diana era vissuta come un peso dalla madre e come un limite alle sue frequentazioni.

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