17 Novembre 2022
"Una famiglia è una famiglia è una famiglia...."
Poche parole a commento di piccola cosa che pretende fare molto rumore.
Sono lietissimo che la sentenza abbia accontentato la comunità LGBT: la gioia altrui che non ci toglie nulla è come un cabaret di paste che non fa ingrassare.
Sono felicissimo che questa sentenza non sia ancora Legge di Stato, però, perché mi pare che il grado di approfondimento semantico ed emotivo alla base della querelle non sia degno di un Paese la cui lingua è fatta oggetto di culto da qualsiasi persona molto istruita, in tutto il mondo.
Sono perplesso perché mi domando quale ostacolo ci fosse a scrivere sull’atto di nascita dei futuri fantolini delle famiglie Arcobaleno la dicitura “Mamma e Mamma” o “Papà e Papà”.
Sono strabiliato dalla mancanza di prospettiva sentimentale e lirica dei futuri genitori che accetteranno di essere soverchiati da una definizione che li priva dell’aspetto più metafisico dell’atto riproduttivo che non è la genitorialità tout court, dal momento che genitore viene da GENS e ha a che fare con il clan allargato, quanto invece la maternità e la paternità. MATER e PATER sono pietre angolari dell’edificio del temperamento e hanno un portato metaforico irripetibile, a prescindere dal fatto che siano stati buoni o cattivi genitori.
Sono stupito di pensare, oggi per la prima volta, che sarebbe stato più sensato dare la libertà ai genitori di essere definiti madre o padre a prescindere dal loro sesso, al limite, perché la maternità è un’attitudine e la paternità un’altra e, se vogliamo giocare a questo esercizio di stile assai confuso che comunque non mi seduce né convince, dovrebbe essere legittimo scrivere sull’atto di nascita: Madre: Mario Rossi, Padre, Elena Bianchi.
Sono felice di aver capito, oggi, forzato da questa superflua sentenza, perché i genitori si possono anche odiare a morte ma guai a toccarci la mamma e il papà: uno dice “mamma” o “papà” e torna ad avere 7 anni e vuole solo essere abbracciato.
Da ultimo, sono stupefatto da questo interesse gigantesco per una bazzecola simile: credo di non aver mai nemmeno visto il mio estratto di nascita e poi a chi verrebbe in mente di valutare un essere umano da un presupposto burocratico, inutile per definizione, quando ogni uomo che nasce è un fenomeno a sé e, eredità a parte: da dove arrivi e di chi sia figlio non dovrebbe interessare a nessuno.
di Montel
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