13 Settembre 2022
Possibile svolta sul caso di Hasib Omerovic, il 36enne disabile di origine rom che è finito in coma dopo essere precipitato dalla finestra della sua casa in zona Primavalle, a Roma, in seguito a una presunta perquisizione eseguita dalla polizia lo scorso 25 luglio. C’è una una testimone oculare che dice di aver assistito alla caduta: “Stavo innaffiando le piante sul balcone, a un certo punto ho visto Hasib cadere dalla finestra”, ha raccontato. “A terra si lamentava, i poliziotti erano già lì e lo hanno soccorso”. La donna, che chiede di non essere identificata con nome e cognome, è una mediatrice culturale che abita al quinto piano. Dai primi accertamenti svolti nell’ambito dell’indagine sul caso emerge che non c’era alcun mandato di perquisizione da parte della Procura di Roma. Chi indaga dovrà chiarire se sia trattata di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti che verranno sentiti dagli inquirenti. La famiglia di Hasib, intanto, ha chiesto di essere spostata dalla zona di Primavalle. “Alla luce di quanto emerso, per ragioni di sicurezza la famiglia ha chiesto di essere allontanata da quella zona”, ha spiegato l’avvocato Arturo Salerni.
Sulla vicenda è intervenuta anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, candidata nelle fila di Sinistra italiana alle elezioni del 25 settembre. “Chiediamo che sia fatta piena luce sui gravissimi fatti avvenuti il 25 luglio nella casa Hasib Omerovic-Sejdovic alla presenza delle forze dell’ordine”, ha dichiarato. “Terrò gli occhi beni aperti su tutte le violazioni dei diritti umani”. Il fatto, accaduto il 25 luglio, è stato denunciato dalla famiglia il 10 agosto. E ieri, lunedì 12 settembre, la stessa famiglia è intervenuta a una conferenza stampa alla Camera alla presenza di Fatima Sejdovic, la madre della vittima, del deputato di +Europa, Riccardo Magi, e di Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio. Secondo le ricostruzioni, il 25 luglio, nell’appartamento della periferia di Roma, si sono presentate quattro persone, tutte “in borghese e senza avere alcun mandato”. Avrebbero detto di essere agenti di polizia. Dopo una colluttazione, il giovane è caduto dalla finestra della sua camera facendo un volo di otto metri e restando sanguinante sul marciapiede sottostante. Portato in ospedale per fratture e traumi multipli, Hasib è in coma da cinquanta giorni. “Lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”, è l’accusa rivolta dalla sorella del 36enne ai presunti agenti di polizia.
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