12 Settembre 2022
Fonte: Reportageonline
È finito in coma dopo essere precipitato dalla finestra della sua casa in zona Primavalle, a Roma, in seguito a una perquisizione eseguita dalle forze dell’ordine. La vittima è Hasib Omerovic, 36enne rom sordomuto. A denunciare l’episodio, avvenuto il 25 luglio e denunciato il 10 agosto, è stata la famiglia dell’uomo, secondo il quale Omerovic sarebbe caduto dalla finestra in seguito a una colluttazione con gli agenti. I familiari sono intervenuti oggi, lunedì 12 settembre, nel corso di una conferenza stampa alla Camera alla presenza di Fatima Sejdovic, la madre della vittima, del deputato di +Europa, Riccardo Magi, e di Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio e degli avvocati della famiglia.
Secondo le ricostruzioni, il 25 luglio, nell’appartamento della periferia di Roma, si sono presentate quattro persone, tutte “in borghese e senza avere alcun mandato”. Avrebbero detto di essere agenti di polizia. Dopo una colluttazione, il giovane è caduto dalla finestra della sua camera facendo un volo di otto metri e restando sanguinante sul marciapiede sottostante. Portato in ospedale per fratture e traumi multipli, Hasib è in coma da cinquanta giorni. La procura di Roma sta indagando per tentato omicidio.
Secondo quanto riporta il comunicato diffuso dall’Associazione 21 luglio, da circa tre anni la famiglia del ragazzo, di origine rom e di cui fanno parte i genitori e quattro figli, due minorenni e due disabili adulti, non abita più all'interno di un campo, ma si è trasferita in una casa popolare in zona Primavalle, nella periferia Ovest di Roma. Queste persone, si legge, si sono inserite “positivamente nel tessuto sociale del quartiere”. Qualche giorno dopo il fatto, i genitori del ragazzo hanno depositato un esposto alla procura di Roma su quanto accaduto e i pm hanno aperto un fascicolo di indagine per tentato omicidio. In un post pubblicato su Facebook nei giorni precedenti al fatto, riporta ancora il comunicato pubblicato da Fanpage, si faceva riferimento ad Hasib per alcuni presunti suoi comportamenti che avrebbero infastidito alcune ragazze del quartiere. “Ho sentito suonare e ho aperto la porta”, è la versione raccontata dalla sorella del 36enne su quel che è accaduto il 25 luglio. “Una donna con degli uomini vestiti normalmente sono entrati in casa. La donna ha chiuso la serranda della finestra del salone, hanno chiesto di documenti di Hasib, hanno fatto le foto, lo hanno picchiato con il bastone. Hasib è caduto e hanno iniziato a dargli pugni e calci. Lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”. “Voglio conoscere la verità su quanto accaduto in quei minuti dentro la mia abitazione”, sono le parole della madre di Hasib. “Mio figlio ora è in coma, la vita della mia famiglia irrimediabilmente devastata”. Magi ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per chiedere se è “conoscenza della vicenda e se, al di lа dei profili di competenza dell’autoritа giudiziaria, non ritenga di avviare con la massima urgenza un’indagine interna per fare luce sugli obiettivi e le modalità dell’intervento della polizia di Stato e su eventuali violazioni anche disciplinari poste in essere, se vi sia un rapporto di servizio sull’intervento e quale sia il contenuto dello stesso”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia