12 Aprile 2022
Fonte: sito Walletmor
Carta di credito addio, è già in commercio il microchip impiantabile sottopelle per pagare semplicemente allungando il braccio. L'impianto a dir poco futuristico - e forse anche un po' inquietante - è stato commercializzato dall'azienda anglo-polacca Walletmor, anche se la tecnologia di questo tipo è conosciuta dalla fine degli anni Novanta. Il microchip pesa solo un grammo, praticamente impercettibile, ed è grande quanto un chicco di riso. Consente di portare a termine tutte le operazioni digitali usando la tecnologia contactless, senza usare carte di credito ma allungando semplicemente il braccio o la mano. Al contrario di come si possa pensare, il microchip sta avendo: ne sono stati acquistati già 500 esemplari e una guardia di sicurezza olandese di 37 anni se ne è fatti impiantare addirittura 32.
Walletmor è la prima azienda che mette in commercio questo tipo di prodotto e il fondatore, nonché amministratore delegato Wojtek Paprota appare molto soddisfatto: "L'impianto può essere utilizzato per pagare un drink sulla spiaggia di Rio, un caffè a New York, un taglio di capelli a Parigi o al negozio di alimentari locale. Può essere utilizzato ovunque siano accettati pagamenti contactless" le sue parole. Il chip ha al suo interno un'antenna inserita in un polimero, un materiale di origine naturale, simile alla plastica.
Secondo l'amministratore delegato la tecnologia - la stessa usata per lo stesso tipo di funzione dagli smartphone - non rappresenta un rischio per la salute umana, proprio per i materiali utilizzati, e subito dopo l'installazione diventa attivo. Non richiede nessun tipo di batteria o alimentazione. Secondo un sondaggio realizzato lo scorso anno dalla Bbc su 4mila persone in Regno Unito e nell'Ue, il 51% della popolazione prenderebbe in considerazione l'idea di farsi installare un chip del genere sottopelle, pur manifestando perplessità sulla sua sicurezza.
Un esempio estremo di questa "disponibilita" delle persone è Patrick Paumen, una guardia di sicurezza olandese di 37 anni, che se n'è fatti impiantare addirittura 32, con i quali paga gli acquisti e apre le porte: "La tecnologia continua a evolversi, quindi continuo a collezionarne sempre di più. Non vorrei vivere senza di loro. Gli impianti contengono lo stesso tipo di tecnologia che le persone utilizzano quotidianamente. Dai telecomandi per aprire le porte, alle carte bancarie o quelle per il trasporto pubblico".
Quella di Walletmor non è la sola tecnologia potenzialmente utilizzabile in questo campo. Altri impianti di pagamento si basano sulla cosiddetta identificazione a radiofrequenza, simile a quella che si trova nelle carte di credito e di debito fisiche contactless.
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