08 Aprile 2022
Charlotte Angie (Fonte Twitter @palermotoday)
Il padre di Carol Maltesi, Fabio, non perdona l'omicida e su Facebook minaccia: "Ti aspetto fuori dal carcere". Il dolore per la terribile morte della figlia, uccisa e fatta a pezzi a 26 anni nella sua casa di Rescaldina, in provincia di Milano, è ovviamente ancora troppo forte. La rabbia straripa oltre i confini della sofferenza privata e tracima sui social, a cui il padre affida il suo sfogo: "Ti aspetto quando esci dal carcere, anche dopo 30 anni, se no ti sistemerò io o uno dei miei giovani amici che ti odiano come me". Carol, conosciuta anche come Charlotte Angie, nome d'arte con cui era diventata famosa su OnlyFans, è stata uccisa da Davide Fontana, impiegato di banca di 43 anni con cui aveva avuto una breve relazione.
L'uomo ha confessato nuovamente il delitto in un altro interrogatorio ieri. "Mi vergogno per ciò che ho fatto e per non avere chiamato subito i carabinieri", sono state le sue parole. Pentimento troppo blando e tardivo per il padre della vittima, Fabio Maltesi, che dal suo profilo Facebook minaccia: "Meglio che marcisci in cella di isolamento o che vai a morire lì un giorno, visto che nemmeno questo può essere accettato dai veri criminali che hanno un codice di rispetto per donne e bambini, prima che incontri me", le sue parole.
Fontana aveva ucciso Carol a gennaio ma ne aveva fatto a pezzi il corpo e lo aveva conservato nel congelatore dell'appartamento della vittima per due mesi, prima di sbarazzarsene abbandonandolo in cinque sacchi di plastica a Borno, in provincia di Brescia. Una morte orribile, arrivata per mano di una delle persone di cui si fidava di più: infatti prima di essere uccisa, Carol stava facendo un gioco erotico col killer, accettando di coprirsi il volto con un sacchetto.
È in quel momento che Fontana l'ha uccisa. Poi, per non destare sospetti, per due mesi ha continuato a pagare l'affitto e le bollette a suo nome e a rispondere col telefono di Carol fingendosi lei. Un depistaggio compiuto fino a poco prima di confessare davanti alle forze dell'ordine, quando la sua testimonianza si è fatta troppo piena di contraddizioni.
Fontana ha confessato di aver ucciso la donna perché non accettava la sua decisione di trasferirsi tra Verona, dove vive suo figlio, e Praga. "Per oltre due mesi escogitava, preparava e attuava una complessa strategia per occultare l'orrendo delitto commesso, compiendo ogni azione possibile per simulare l'esistenza di Carol in vita" si legge nell'ordinanza di convalida del fermo dell'omicida, in cui si sottolinea anche la sua "indomita ferocia ed estrema pericolosità".
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