Venerdì, 05 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Cure domiciliari, ok del Consiglio di Stato al protocollo anti Covid: sospesa la sentenza del Tar

Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar del Lazio che annullava la circolare sul protocollo di cure domiciliari del ministero per trattare il Covid

19 Gennaio 2022

Cure domiciliari, ok del Consiglio di Stato al protocollo anti Covid: sospesa la sentenza del Tar

Fonte: lapresse.it

Sulle cure domiciliari è ormai guerra giudiziaria tra il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato, con quest'ultimo che ha sospeso la sentenza che annullava il protocollo anti Covid del ministero della Salute. Il sistema, noto anche come "protocollo Speranza", a base di paracetamolo e vigilante attesa che secondo i giudici del Tribunale amministrativo regionale sarebbe "in contrasto con l'attività professionale" dei medici. Non è però dello stesso parere il Consiglio di Stato, secondo cui nel protocollo ministeriale non emergono particolari vincoli in merito alla scelta della terapia migliore da parte del medico. Per il presidente del Consiglio Franco Frattini, quelle contenute nel documento sono infatti solo raccomandazioni e non prescrizioni.

Cure domiciliari, annullata la sentenza del Tar

A spingere il Tar del Lazio per l'annullamento del protocollo Speranza furono soprattutto due punti: quello in cui erano previsti "unicamente una 'vigilante attesa' e somministrazione di fans e paracetamolo" nei primi giorni di infezione da Sars-CoV-2 e quello in cui venivano poste indicazioni "di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da Covid". Come già accennato, per i giudici del Tar si trattava di disposizioni in aperto contrasto con l'attività professionale "così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale".

La sentenza proseguiva dichiarando che la prescrizione dell'Aifa adottata dal ministero della Salute "contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professione, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid 19 come avviene per ogni attività terapeutica". È sulla base di ciò che il Tribunale ha dunque accolto il ricorso presentato dal Comitato per le cure domiciliari Covid-19.

Ok del Consiglio di Stato al protocollo anti Covid

Come abbiamo visto però, tale ricostruzione è stata rigettata dal Consiglio di Stato, secondo cui invece la circolare del ministero "contiene, spesso con testuali affermazioni, ‘raccomandazioni’ e non ‘prescrizioni', cioè indica comportamenti che secondo la vasta letteratura scientifica sembrano rappresentare le migliori pratiche, pur con l'ammissione della continua evoluzione in atto". Niente obblighi dunque per i medici in merito all'esercizio "del diritto-dovere di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore". Quelli contenuti all'interno della circolare sono infatti solo i "parametri di riferimento circa le esperienze in atto nei metodi terapeutici a livello anche internazionale".

Nel frattempo, la lite fra comari tra il Tar e il Consiglio di Stato rischia di far scivolare in secondo piano una questione invece fondamentale, e cioè l'obsolescenza delle stesse cure domiciliari anti Covid. In questi ultimi giorni sono infatti diversi gli esperti che definiscono sorpassati i protocolli del ministero della Salute. Per l'assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D'Amato "con la diffusione delle cure monoclonali e antivirali il discorso della vigilante attesa era comunque già venuto meno", mentre secondo il presidente della Federazione degli ordini dei medici Filippo Anelli "il protocollo del ministero della Salute è ampiamente superato". Addirittura il vicesegretario nazionale del Fimmg, Pier Luigi Bartoletti, afferma: “Non credo proprio che alcun medico si sia attenute ad esse". Perché dunque il ministero e il Consiglio di Stato insistono così tanto nel difendere un modello di fatto ormai non più attuale.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x