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Covid nel mondo: la pandemia non si ferma e cresce la rabbia della gente

In tutto il mondo in aumento le manifestazioni di protesta contro le restrizioni ma la pandemia non frena

18 Gennaio 2021

Covid nel mondo: la pandemia non si ferma e cresce la rabbia della gente

Contagi e morti che non accennano a calare, l’economia mondiale ai minimi storici, le popolazioni piegate dalla pandemia e dalla paura ma anche della limitazione della libertà e dall’impossibilità di lavorare e mantenersi. E’ un quadro globale complicato quello che si prospettata nei prossimi mesi, per tutti, non solo per l’Italia: mesi duri per uscire dalla pandemia e, poi, ancora più difficili per ricostruire un sistema sociale ed economico che ne verrà fuori distrutto. In Europa il virus è nuovamente in espansione come la rabbia e lo sconforto della gente. Ad Amsterdam sono state male accolte le restrizioni del governo in materia anti-covid: migliaia di persone, senza mascherina, sono scese in piazza convogliandosi a Museumplein e sono state respinte con i cannoni ad acqua. Il tutto all’indomani della crisi di governo dovuta alle dimissioni del premier Mark Rutte per uno scandalo legato ai sussidi per l’infanzia.

L’Austria, intanto, ha prolungato il lockdown a tutto il 7 febbraio, sperando di riuscire a riaprire i negozi da quella data quando contemporaneamente sarà reso obbligatorio l’utilizzo delle mascherine Ffp2, mentre ristoratori e albergatori potranno alzare le serrande dai primi di marzo, anche se il condizionale, ovviamente, di questi tempi, resta d’obbligo. Non vanno meglio le cose nel Regno Unito. A Birmingham centinaia di manifestanti si sono riuniti senza mascherine per protestare contro le restrizioni: il risultato sono stati gli scontri con la polizia che hanno portato all’arresto di 11 persone. Nel mondo la situazione più grave resta quella del Brasile, che con i suoi mille morti giornalieri ed il diffondersi della variante, sta pagando il contributo più caro alla pandemia. Quella più confortante, forse, quella della Cina, che dopo essere stato il detonatore del contagio, è probabilmente il Paese che si sta risollevando per primo. Resta che il cammino per uscire dalla pandemia è ancora lungo, e se grazie ai vaccini si riuscirà a risolvere, come speriamo tutti, la questione sanitaria, sarà ancora più difficile il percorso per ricostruire un sistema sociale ed economico che ha bisogno di essere rifondato dalle basi.

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