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"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Alto Adige, in inverno è sempre the best. Non per niente ha fatto rilassare Sigmund Freud, ha sedotto l’imperatrice Sissi, ha ispirato capolavori immortali a Mahler. E scusate se è poco…

Eventi carnevaleschi, romantiche location, sentieri spettacolari: è tanta roba. E occhio a Fiona e al picchio rosso

20 Febbraio 2025

Alto Adige (da Pixabay)

È una frenesia che scoppia puntuale in questa stagione, ogni anno: fa freddo, c’è la neve, i bricchi di cioccolata fumano, i ciocchi scoppiettano nei caminetti, e quindi bisogna partire per l’Alto Adige. Non si resiste! è troppo forte il richiamo delle sue montagne maestose, dei suoi candidi comprensori sciistici, delle sue cittadine tutte strudel, scodelle di canederli e giocondi canti “yodelee-heehoo” dell’inconfondibile yodel tradizionale.

Prendiamo l’Altopiano del Renon che, dal centro di Bolzano, si raggiunge con una vertiginosa funivia. Il tragitto non dura che 12 minuti, tuttavia sufficienti per farci precipitare dalla realtà al sogno. I borghi sembrano bomboniere e, da Soprabolzano a Collalbo, sono collegati da un fiabesco trenino d’epoca, erede di una gloriosa cremagliera del 1907.

Davvero, non sappiamo più dove rigirarci per ammirare tanti e incredibili tesori naturalistici: le Piramidi di Terra con i loro pinnacoli di 25.000 anni fa, il Corno del Renon che abbaglia con magiche escursioni all’alba e golose colazioni in quota (prossimo appuntamento il 9 marzo), la Freud Promenade prediletta dal noto psicoanalista nella sua villeggiatura sul Renon del 1911 - sì, anche lui aveva un cuore evidentemente, non pensava solo a sogni, ipnosi e nevrotiche aberrazioni, e qui infatti festeggiò serenamente le sue nozze d’argento andandosene a zonzo spensierato, magari con i calzettoni ricamati e gli edelweiss dietro le orecchie, chissà, tra boschi e scorci mozzafiato su Sciliar, Latemar, Rosengarten.

E se avete le ‘piccole pesti’ al seguito? Fatevi coraggio, portatele sul “Sentiero Selvaggio delle Meraviglie Pyramix” e lì potranno sfogare la loro esuberanza tra irreali figure di animali nascoste nella vegetazione - Fiona la volpe, Sissi lo scoiattolo, Walter il picchio rosso - e postazioni con giochi divertenti ed istruttivi per tutta la famiglia.

Bolzano, poi, nella conca sottostante, ha verve da vendere: case decorate del ‘600-‘700, musei, antiche botteghe, locali affollati di universitari che mixano italiano, inglese, tedesco, e vasta scelta di visite guidate eno-gastronomiche per perlustrare il pittoresco centro storico tra via Leonardo da Vinci, piazza Walther e la caratteristica via dei Portici, con assaggi dei prelibati rossi locali Lagrein e Santa Maddalena.

Allegria quanta se ne vuole per il “Carnevale di Bolzano” che il 1° marzo predispone la coloratissima Sfilata dei Carri Allegorici e la “Parata!Mask” guidata da Brattarello, maschera bolzanina per eccellenza. E poi è d’obbligo una sosta nel bellissimo Castel Mareccio dove, dal 27 al 30 marzo, saranno protagoniste etichette prestigiose e cantine storiche nella più celebre kermesse enologica della regione: la “Mostra Vini di Bolzano”, giunta alla bellezza della 98° edizione. Interverranno piccoli produttori dalle vicende secolari, chef stellati, intenditori e sommelier - che solennità quando annusano i calici con aria rapita, alzando gli occhi al cielo - e si potranno degustare preziose bottiglie sia cittadine sia di Oltradige, Bassa Atesina, Valle Isarco, Burgraviato.

Ora puntiamo il navigatore su Merano, signorile e démodé con palazzi liberty, parchi e sontuosi padiglioni: l’imperatrice ‘Sissi’ l’adorerebbe ancora oggi come accadde nell’Ottocento, quando la trasformò nella stazione climatica più chic d’Europa. La sua parola d’ordine? un nostalgico fascino asburgico. I suoi must dal fasto retrò? il Castello Trauttmansdorff, cornice fiabesca abitata e amata da Elisabetta d’Austria nel 1870, e l’imponente spazio espositivo del Kuraus dove si rincorrono eventi, mostre e Festa di Carnevale per bambini (il 27 febbraio) tra Pavillon des Fleurs e saloni sfolgoranti di stucchi e dorature. Dovrete incatenarvi alle sedie, garantito, per non lanciarvi turbinando in un valzer di Strauss! E quell'anziano signore? Ma no, è solo un nonno con il nipotino, anche se vi sembrava Francesco Giuseppe...

Per una pausa pranzo a tema si deve scegliere senz’altro un intimo ristorantino lungo il “Sentiero di Sissi” sulla sponda del Passirio, romantico, nel verde, e poi ci sono le splendide Terme per indimenticabili momenti di relax. Inaugurate nel 2005, spiccano in vetro e acciaio tra 25 piscine e parco di 50.000 mq.: un’oasi di trattamenti benessere a base di uva, fieno, stelle alpine, e languidi pacchetti Spa per coppie con bagni aromatici, pietre laviche calde, spumante e frutta. Se non è il paradiso, poco ci manca.

E non è finita perché dobbiamo ancora prendere la seggiovia panoramica che da via Galilei si arrampica al paesino di Tirolo, e, da lì, verso le passeggiate a Castel Tirolo e al Centro Recupero Avifauna dove gli ornitologi, dal 5 aprile, riprenderanno le dimostrazioni del volo di falchi, sparvieri, poiane.

Infine dedichiamoci alla Val Pusteria. Tra cime da cartolina e vivaci manifestazioni nasconde borghi che rapiscono il cuore. E poi, come è successo a Gustav Mahler, non lo restituiscono più. Il grande musicista, infatti, soggiornò qui nel 1908-1910, in un tipico maso di Dobbiaco, e compose melodie struggenti esaltato da queste selve incantate: “Il canto della terra”, un ciclo di Lieder in sei parti che Leonard Bernstein definì il suo capolavoro assoluto, e l’incompiuta Sinfonia n. 10. E come stupirsi? Non a caso le montagne della Valle, Cime di Lavaredo in testa, sono tra le più fotografate del mondo. E gli itinerari che costeggiano i laghi lucenti di Dobbiaco e di Landro fanno la gioia degli escursionisti dai polpacci robusti - ma se siete pigri niente paura, fino al 2 marzo si può fare il giro comodamente prenotando la slitta trainata da cavalli, una morbida coperta sulle gambe.

In generale tutta la Valle è accogliente, poetica e briosa che di più non si può. Nella deliziosa San Candido ci sono boutique e lussuosi negozi di sport, gastronomia, artigianato. A Sesto vi aspetta il “Castello Pazzo” (il 1° e 2 marzo) con intrattenimento, musica, cibo e bevande dalle 10 alle 18, e fino al 23 marzo vari concerti per chitarra e fisarmonica spaziando dal genere alpinistico al soul, jazz, pop.  Pieve di Marebbe il 1° marzo allestisce il “Night Party di Carnevale” con happy hour e dj set per ballare tutta la notte tra maschere variopinte e costumi stravaganti. E Brunico, dominata dal massiccio Castello duecentesco e generosa di vetrine ed enoteche nell’animata Via Centrale, ogni venerdì pomeriggio dal 28 febbraio al 14 marzo organizza l’evento “Spritz & Shopping”: i locali aderenti all’iniziativa offriranno classici del rock, brani nostalgici e aperitivi in compagnia.

Da non perdere l’eccezionale e futuristico Messner Mountain Museum disegnato da Zaha Hadid e dedicato all’alpinismo sui paurosi abissi del Plan de Corones, a 2000 metri. Verrebbe voglia di gettare in quei crepacci le chiavi di casa, scrivere su whatsapp al capoufficio “cortesemente non faccia più affidamento su di me” e alla suocera “stia bene, signora!”, e poi restare lì per sempre…  

                                                                                                                                                  Carla Di Domenico

 

 

 

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