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"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

La Milano violenta e pericolosa di Sala, mancano pattuglie della polizia per la città e vigili di quartiere

I cittadini si dicono a gran voce stufi di vivere nel lussuoso capoluogo che oggi è nella top list delle città più violente d'Italia; il sindaco Sala partecipi di più al tema della sicurezza!

28 Gennaio 2025

Milano - Duomo e Galleria

Fonte/credits: Licenze creative commons, web searching

O mia bela Madunina che te brillet de lontan, tuta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan sota a ti se viv la vita se sta mai cui man in man, canten tucc "lontan de Napuli se mor" ma po' vegnen chi a Milan.

Si vegnì senza paura num ve songaremm la man, tutt el monda l'è paes e semm d'accord ma Milan, l'è un gran Milan!

Così scriveva, parole e musica, Giovanni D'Anzi, nel 1934, e così cantava il tenore Renzo Mori; poi dopo di lui altri; ebbene, è il caso di dire "altri tempi!".

Fonte: Licenze creative commons, web searching

Infatti, così è difficile pensare oggi del capoluogo lombardo. "Su, venite senza paura: noi vi porgeremo la mano". Davvero? Senza paura? Non certo nella Milano di Giuseppe Sala, che, per tutta risposta, sembrerebbe non escludere il terzo mandato, nel 2027, mentre potrebbe focalizzarsi su quello corrente.
Giuseppe Sala fu eletto Sindaco di Milano nel giugno 2016 e, nell'ottobre di 5 anni dopo, vinse, con il 58% dei voti, la candidatura al primo turno; c'è da sperare qualche candidato più adatto subentri, perché, orientamento politico a parte (p.e. io sono di centro sinistra), il primo cittadino di Milano deve prioritariamente occuparsi della Sicurezza dei cittadini, in particolare delle donne (e di altri temi di altrettanta importanza), rasserenando i suoi elettori e non elettori.
Fino a poco tempo fa, proprio Sala faceva dichiarazioni pubbliche sul tema Sicurezza a Milano che sembravano smentire ciò che lui ha definito una "percezione" dei cittadini milanesi; questi ultimi avrebbero una tendenza sviluppata a denunciare, più che altrove in Italia.
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Dopo i terribili fatti di capodanno in piazza Duomo, anche il primo cittadino del capoluogo meneghino si è associato al relativo sdegno generale, riconoscendo la pericolosità della sua città, ma dando l'impressione di non prendere posizioni nette al riguardo, specie sul discorso immigrazione. Che Matteo Salvini tenga calda la questione immigrati nel nostro paese è vero, che lo faccia per interessi di partito è probabile, ma che quel gruppo di molestatori e violentatori del 31 dicembre scorso fosse composto di persone - soprattutto, se non solo - nordafricane è un dato di fatto; della stessa sera ci sono diversi video che riprendono, di nuovo, nord africani e altri stranieri, principalmente a cultura araba, inveire con parolacce e insulti contro il nostro paese e le nostre forze dell'ordine. Questo NON è più accettabile! 
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VIOLENZA: EPISODI ALL'ORDINE DEL GIORNO A MILANO
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Qualche caso per capirci meglio sul tema Sicurezza a Milano? Benissimo, eccone alcuni di seguito, tratti dai racconti reali delle vittime, che non verranno qui menzionate per tutelarne la privacy, ma che sono tutte, salvo il primo caso, residenti a Milano.
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IL TERRIBILE "TAHARRUSH GAMEA" DI CAPODANNO IN GALLERIA
Fonte/credits: Licenze creative commons, web searching
Partiamo proprio dallo scorso 31 dicembre. Sotto la Madonnina, tanto bella e luminosa nel cielo del centro, anche in quella sera di festeggiamenti, spumeggiante per molti, ma nefasta per alcuni, 8 donne di varie età e provenienze - chissà quante sono state, in verità, che non hanno sporto denuncia - hanno subito una violenza di gruppo secondo lo schema del "Taharrush gamea" (il "Taharrush jamaʿi", in arabo, è una “molestia collettiva”, un'aggressione sessuale di massa, fino allo stupro, contro una donna). 
Come detto, per la maggioranza o la totalità, gli aggressori erano nord africani: non è un suggerimento razzista, ma un'osservazione oggettiva sulla pericolosità di alcuni (probabilmente) immigrati, forse non sufficientemente controllati né eccessivamente temuti, che sentono di avere la libertà e il potere di comportarsi come a casa loro, sia quanto al valore della donna, ben diverso nei paesi a cultura araba, sia rispetto alla legislazione del paese di accoglienza, in questo caso l'Italia.
Il perché un muro di uomini fra i 20 e i 40 anni sia riuscito ad accerchiare e bloccare diverse donne nella Galleria Vittorio Emanuele II è da imputarsi, in buona parte, all'insufficienza di blocchi di polizia; in Duomo, le forze dell'ordine in quantità sarebbero state auspicabili anche per il rischio, forse solo latente ma pur sempre reale, di attentati.
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LA FUGA DEL BALORDO FUORI DA MESSA, IL GIORNO DI NATALE
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Due ottantenni escono dalla loro messa delle 11:30 il giorno di Natale e si avviano al supermercato in una parallela di via Vittor Pisani, a 4 minuti a piedi da Piazza della Repubblica, passando per una vietta piena di impalcature e con alcuni negozi chiusi definitivamente. A un tratto, qualcuno mette le mani nelle tasche dell'uomo della coppia che si volta di scatto e vede un tizio con il suo cellulare in mano, pronto a portarselo via. La moglie del derubato, dotata di bastone da passeggio in metallo, d'istinto alza in aria l' "arma impropria" - così deve averla avvertita il ladro - e l'avventore, colto di sorpresa e spaventato dalle grida dei due signori, fugge.
Il pericolo sventato non è stato solo di vedersi strappare oggetti propri, ma anche di danno fisico (e psicologico) alla persona, aggravato dall'età delle vittime.
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LADRUNCOLO PER POCHI EURO, PERICOLO SVENTATO ALLE 6 DI SERA
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Un signore ottantenne arriva, alle 18:00, al suo ufficio in via Luigi Razza, una traversa di viale Tunisia, a un minuto da Piazza della Repubblica, e citofona alla figlia, la quale, rispondendo, si insospettisce, quando sente il padre alzare la voce, così scende giù da lui. La scena è la seguente: il signore in Loden sta cercando di riavere sia le chiavi del suo studio sia il telefono portatile di sua proprietà da un uomo che minaccia di restituirgli chiavi e cellulare in cambio, apparentemente, solo di pochi soldi; così, quando il gentil signore gli lancia alcuni euro a terra, lo straniero, forse preoccupato dell'arrivo di qualche passante, vi si butta a pesce e si dilegua nel buio.
Diciamo che allo spavaldo signore è andata bene.
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LUI, IL CANE E IL CLASSICO FURTO DEL ROLEX 
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Un signore di mezza età porta il suo cane fuori, per una passeggiata serale, in via Fara, davanti alle ex Varesine; mentre sta per rientrare a casa, si sente sfiorato sulla spalla da qualcuno e si volta; a quel punto, un altro uomo gli ruba il Rolex da sotto la manica. Classico, no? Eppure accade di continuo.
E' successo, per esempio, ad altre due persone di sesso maschile e in età, nell'area fra via Elba e piazzale Baracca, nella residenziale zona Magenta: all'uno, in pieno giorno, a braccetto con la moglie, in una domenica di sole, e all'altro, di sera, sotto casa.
In entrambi i casi, le vittime sono state fermate da una donna straniera per un'informazione su un indirizzo; data la risposta e allontanatasi la donna, i due non si sono più trovati i loro amati e preziosi orologi al polso.
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L'APPARISCENTE CROCE D'ORO E DIAMANTI DEL PROPRIETARIO DI UN BAR: FURTO DI PRIMA MATTINA
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Il proprietario di un bar-ristorante sito nella prima parte di via Fara, felice del suo acquisto, una croce d'oro e brillanti, la indossa come collana; periodo è aprile/maggio dell'anno appena conclusosi. Passano pochi giorni e,  in una bella mattina di lavoro, quando l'aria è fresca ma piacevole in quella stagione, un paio di persone entrano nel locale, poco dopo l'apertura; mentre una delle due chiacchiera con l'uomo per distrarlo, l'altro si avventa sullo stesso e gli strappa l'amato gioiello dal collo, coltello alla mano.
Da quel momento, lo sventurato ha "brillato" un pò meno, sia per l'assenza del gioiello appariscente sia per l'arrabbiatura legata al valore dello stesso e alla paura di una Milano da giungla.
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PADRE, FIGLIA E CANE: TUTTI A PASSEGGIO SOTTO CASA ALLE 22:30
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Un bel signore sui 70, la figlia e il loro cane sono a spasso per via della Liberazione intorno alle 22:30. I ristoranti sono chiusi a quell'ora, non c'è un'anima in giro, salvo un uomo appostato vicino a casa loro. Quando quest'ultimo li vede, si mette dietro a una pianta, ma la ragazza lo nota, così cambia lato del marciapiede, con papà e cagnolino. A quel punto, lui inizia a seguirli, ma si ritira solo con il sopraggiungere di un paio di passanti. E' andata bene!
Via della Liberazione è caratterizzata da una serie di dehors, dove chi vuole potrebbe facilmente nascondersi e tendere una trappola alle potenziali vittime che, ignare, si trovassero a camminare nelle vicinanze. Lo stesso dicasi, per lo stesso motivo, di altre vie della città, come viale Premuda, per fare un altro esempio di indirizzo citatomi relativo all'argomento dell'articolo.
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Un'altra sera, alle 22:00, nella stessa zona e sotto una noiosa pioggerellina, tanti ristoranti chiusi e nessuno in giro, la figlia del signore sta tornando a casa e nota un uomo che, di scatto, sparisce in un dehors; lei aumenta la velocità di camminata, ma è costretta a correre, quando lui stesso inizia a farlo. Appena scorge, una quindicina di metri dopo, una macchina posteggiata con i fari accesi, quasi si catapulta sul cofano dell'auto e chiede aiuto al conducente, che si rivela essere un ragazzo, con al fianco la sua compagna, pronto ad accompagnarla a casa.
Chiedere aiuto agli altri è importante, talvolta fondamentale.
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IL PERICOLO DEI PORTICATI NON CONTROLLATI
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Nella menzionata via Fara, ma è solo un indirizzo preso ad esempio, ci sono case per lo più in stile moderno, magari dotate di telecamere a circuito chiuso, ma, soprattutto, caratterizzate dall'avere un porticato: il rischio di notte e senza controlli, è che un malintenzionato si nasconda fra le piante.
Anche solo il rischio di uno spavento causato dal venir fuori all'improvviso del losco individuo dai cespugli sarebbe auspicabilmente da sventare. 
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L'ALLARME DELLE BANCHE SUI PRELIEVI NOTTURNI AGLI SPORTELLI BANCOMAT 
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Sono sempre più numerose le banche che, sempre più spesso, negano o limitano la possibilità, al cliente o al passante interessato a rifocillare il portafoglio, di effettuare prelievi presso i relativi sportelli bancomat, in particolare, in certe fasce orarie ritenute a rischio, come quelle notturne, per pericolo di furti/rapine. Ad esempio, nella elegante via Vincenzo Monti è così.
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IL FAR WEST DELLE MOTOCICLETTE DATE BARBARAMENTE ALLE FIAMME
Ph. Alessandra Basile
Ricordo l'articolo a seguire su un'altra forma detestabile di violenza, in questo caso cittadina e milanese:

Far west a Milano: 4 fra scooter e moto bruciati in corso Magenta, caccia ai responsabili, senza pietà!

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I DEVASTATORI DEI MURI E DEI PALAZZI DI PRESTIGIO
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E poi è poco da meno, ma pur sempre riprovevole, il reato di imbrattare i muri, specie di palazzi antichi, di prestigio, in zone signorili e di tutto rispetto: andrebbero presi, arrestati, multati, fatti pagare con i lavori forzati e il ripristino di quelle splendide facciate con il loro sudore. Andrebbero inserite telecamere, anche ad hoc, che aiutassero a prendere in castagna i balordi che si divertono a compiere questi scempi, soprattutto danneggiando i nostri tanti e preziosi palazzi storici; piuttosto, potrebbero dedicarsi a sprigionare la loro creatività, se ne hanno, realizzando una sorta di murales, per esempio, su edifici e fabbricati modesti, malmessi, che potrebbero addirittura risultare imbelliti.
Purtroppo, molti residenti non vogliono telecamere che riprendano il palazzo in cui vivono per motivi di privacy: francamente incomprensibile.
Comunque, chi rovina facciate architettoniche di valore storico andrebbe punito seriamente, dopo averlo costretto a ripulire tutto fisicamente e/o a pagare le spese per la tinteggiatura; direi, anche, a spendere una giornata in prigione. 
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DULCIS IN FUNDO, LE PAROLE CHE VIOLANO LE DONNE
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Mi fermo qui con l'elenco di alcune delle recenti situazioni violente milanesi accadute - ricordiamo che, solo a Milano, oltre 7mila sarebbero le segnalazioni di reati ogni 100mila abitanti e oltre 9mila (circa 290 denunce) quelle per i furti in appartamento ogni 100mila abitanti - ma sottolineo l'orrore di certi commenti, così detti apprezzamenti, più che pesanti, ai danni di ragazze, donne e forse bambine(!) da parte di gente che, bisogna dirlo, spesso è di origine araba; forse, gioca qui il valore della donna nella cultura di certi paesi, come già sottolineato, ma è semplicemente un comportamento, in ogni sua variazione, inaccettabile e non più tollerabile da noi!
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COSA PENSANO I CITTADINI? SOLUZIONI? 
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Una parziale soluzione, forse, potrebbe essere quella dei c.d. vigili di quartiere, oltre ad un aumento delle pattuglie in giro per la città, con una copertura, soprattutto, di fasce orarie e zone più a rischio. 
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Dubbi, invece, sulle c.d. zone rosse, che hanno spinto una certa delinquenza ad andare in altre parti della città, senza - pare - risolvere granché.
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"NON ci sentiamo sicuri nella nostra città e il Sindaco, quando si esprime al riguardo, poiché non lo fa spesso, dichiara di non volere polemizzare contro chi si occupa di sicurezza(!), ma servono fatti e azioni, velocemente! E, se a decidere sono altri, almeno la voce del primo cittadino deve esserci e deve essere a sostegno e tutela della "sua" città!".
Così diversi cittadini milanesi interpellati. 
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CONCLUSIONE
Fonte: Licenze creative commons, web searching
Io parlo da cittadina residente a Milano - e ora stante felicemente anche a Roma, notando le differenze, ma qualcuno potrebbe definirle .. percezioni - nella zona del Castello, dove alcuni incontri, talvolta, che sia giorno o sera, spaventano e manca il controllo delle forze dell'ordine (c'è l'esercito vicino alle sinagoghe di zona), e quella è una delle zone migliori del capoluogo meneghino. 
Sindaco Sala, aspettiamo risposte concrete, azioni fulminee, progetti allineati, risultati efficaci: ce li dà?

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