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Addio a Lester Piggot, il fantino dei record preferito dalla Regina Elisabetta

Leggenda dell'ippica in 46 anni di onorata carriera ha vinto 4.493 corse

29 Maggio 2022

Addio a Lester Piggot, il fantino dei record preferito dalla Regina Elisabetta

Una leggenda quando si parla di cavalli: davvero difficile non conoscere Lester Piggot, il preferito da Sua Maestà Regina Elisabetta. E’ opinione comune che sia stato il miglior fantino di tutti i tempi; il vincitore per nove volte dell’Epsom Derby (all’epoca la corsa di maggior importanza al mondo) è mancato poche ore fa all’età di 86 anni, al termine di una carriera durata quasi dieci lustri. Aveva sfidato la natura con un’altezza e un peso inusuale nei fantini (1.73 per 58 kg), tanto da essere chiamato “The Long Fellow”, e guidò il suo primo puledro vincente, The Case, ad Haydock nel 1948 quando aveva appena spento dodici candeline. La sua longevità è risultata un esempio per tutti grazie al record di 4.493 vittorie all’attivo (tra le quali 30 Classiche nazionali) e undici campionati conquistati. Nell'invidiabile palmares anche i tre prestigiosi Prix de l’Arc de Triomphe. Si ritirò definitivamente dalle gare nel 1995, a sessanta primavere. Lester Piggott, tra l’altro, rivoluzionò il modo di cavalcare, accorciando le staffe, con il suo famoso “derriere” in aria, in precario equilibrio; uno stile inimitabile che però poi tutti hanno cercato di seguire. Schivo, amante dei lunghi silenzi ma anche delle battute al momento giusto, ebbe una vita intensa: condannato per frode fiscale nel 1987 a tre anni di prigione, fece un ritorno trionfale all’equitazione dopo dodici mesi trascorsi in carcere. Ma ormai era così famoso, adorato persino dalle casalinghe, che la sua statua si trova in ben nove ippodromi inglesi. Alla notizia del suo decesso, gli ha reso subito omaggio Frankie Dettori, il figlio di Gianfranco, l’italiano tra i più quotati fantini del XXI secolo: “Lester era il mio eroe e un buon amico. L’impatto che ha avuto nelle corse, su tutti noi, non è secondo a nessuno. Un ricordo indelebile”

 

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