28 Dicembre 2022
Il deputato ucraino Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio del presidente Zelensky, ha pubblicato le foto del reparto di maternità dell’ospedale di Kherson dopo l’attacco alla struttura sanitaria questa notte. "Miracolosamente 2 bambini sono nati lì il 27 dicembre", smentite le voci di un neonato morto sotto le bombe. C'è chi punta il dito contro i russi, ma Kherson ormai da un mese soffre anche il bombardamento di Kiev che ha lì concentrato la maggior parte dei sistemi antiaerei e droni militari che spinge anche oltre frontiera. L'ultimo attacco alla base militare di Engels, dove però la Russia è riuscita ad attuare il sistema di difesa messo a punto, abbattendo definitivamente il drone ucraino.
Il bombardamento è avvenuto ieri sera, 27 dicembre, e la diffusione delle relative foto e informazioni è avvenuta questa notte, il deputato ucraino Kyrylo Tymoshenko. Dalle prime informazioni è stato in un primo momento diffusa la notizia che nel bombardamento sarebbe morto un neonato, ma i media russi riportano che nessuno avrebbe perso la vita. In breve tempo l'informazione relativa all'assenza delle vittime civili è stata confermata da altri media internazionali. La madre del bambino e un medico sono stati estratti vivi dalle macerie.
Non è la prima volta che le bombe cadono su strutture sanitarie e ospedaliere. Uno degli attacchi più noti dall’inizio della guerra è stato quello del 9 marzo contro una clinica di maternità nella città di Mariupol, attualmente sotto il controllo dei russi dopo un intenso assedio durato settimane. In quell’attacco, sono rimaste uccise 3 persone e ferite altre 17. Anche le scuole sono diventate un bersaglio.
Le bombe continuano a piovere sulla cittadina di Kherson, e i civili vengono fatti evadere dai militari. Centinaia di civili terrorizzati dai bombardamenti sono in fuga dalla città meridionale di Kherson, code di macchine si formano ai posti di blocco in uscita dall’area metropolitana.
Proprio il giorno di Natale 400 residenti hanno abbandonato la loro città. "Prima ci bombardavano da sette a 10 volte al giorno, ora sono 70-80 volte, tutto il giorno. È troppo spaventoso. Amo l’Ucraina e la mia cara città. Ma dobbiamo andare", ha raccontato una donna ucraina partita in treno con la famiglia, costretta a lasciare la sua terra. L’evacuazione è facilitata dal governo ucraino e dal fatto che l’esercito russo ha lasciato la cittadina di Kherson l’11 novembre scorso.
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