Siamo all’ombra della Madonnina di Milano, dunque piazza Duomo. All’angolo dell’arcata con Via Silvio Pellico, posizione strategica quella di Regina Margherita, l’ammiraglia, la prima della catena di pizzerie voluta da Carmine, Massimo e Marco brothers ( all’anagrafe Iorio).
E lo diventerà ancora di più visto che lì dove c’era l’antico Albergo Diurno ci sarà il nuovo cult store Chanel. Una sinuosa scalinata in marmo condurrà nel cuore della maison francese resa celebre nel mondo dalla icon Coco. A pochi passi dalle vetrine scintillanti di Tiffany della Fifth Avenue, resa celebra nel mondo da una giovanissima e stilosa Audrey Hepburn nell’iconico film degli anni ‘60 “Breakfast at Tiffany’s. La scritta Agenzia per Viaggiatori Ferrovie dello Stato è incisa in ferro battuto all’ingresso. E ha il sapore di un mondo antico scomparso, quando eravamo poveri ma ricchi di valori, oggi siamo meno poveri ma siamo più poveri di valori mentre abbiamo venduto l’anima al Turismo dai Grandi Numeri. Qui batte il cuore delle Griffe Glamour e della pizza verace napoletana. Lungimiranti i tre fratelli che da Napoli, biglietto solo andata, hanno trasferito il core business da Pino di via Alabardieri e dal Lungomare di Napoli a Milano. Pizzaioli e sarti, artigiani del fare, di una creatività tutta made in Naples, sono richiestissimi a Milano e nel resto del mondo. I pizzaioli sono diventati Masterchef e si sono fatti pure il loro The Best Pizza Award, una specie di Oscar della Pizza. Ma Carmine ( Casciella) grande fiuto imprenditoriale, ha aperto anche a Ibiza, non si lascia incantare e ha una sua filosofia assennata di espansione: per garantire l’eccellenza della materia prima che viene rigorosamente da Napoli (mozzarella di bufala, pomodorini del pendolo e provolone del monaco di Agerola che ha un gusto e un profumo davvero unico…) non può e non vuole spingersi in ogni angolo del mondo. Buona qualità e quantità non vanno sempre a nozze. Altro suo punto fermo: niente pizzaioli star in cucina, non sempre creano un’armonia di gruppo e il lavoro di squadra ne risente. Premesso ciò la pizza signature di Pino per i palati gourmet si chiama “Sorrento" servita su un tagliere di legno quadrato ( che la mantiene morbida e calda ) con cornicione ripieno di ricotta, mozzarella e rucola di campo condita con grattugiata di scorza di limone di Sorrento, naturalmente.
Il loro menù si apre su un ventaglio di variazioni di pizze e focacce: Regina, Diavola, Brontese, alla Nerano…su un impasto fatto lievitare non meno di 14/16 ore per il massimo della digeribilità ( e così non lievita nelle pance di chi la mangia). Altro piccolo lusso, il pane se lo fanno loro, quel pane buono casereccio che si mangia solo a Napoli. Se qualcuno volesse andare “fuori traccia” ecco serviti anche gli scialatielli ai frutti di mare. Non é leggenda che il miglior pescado si trovi al marcato del pesce di Milano, perché i pescherecci mandano qui la prima scelta, il resto nel resto d’Italia. Che bel look di design ha Pino, il risto/lounge tra i piu’ amati dagli Influencer insieme ai rigatoni con burrata e lasagna, che squisitezza. Happy drink, djset e ultimo raggio di sole nel bicchiere, sembra di essere a Ibiza. No, siamo a Milano.
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