28 Settembre 2020
Carro armato (fonte:pixabay)
Si accende nuovamente il conflitto del Nagorno Karabakh con una violenza che rischia di estendersi oltre i confini della regione autonoma contesa e dei due Stati nemici Armenia e Azerbaigian. La guerra, ferma dal 1994, è riesplosa la scorsa notte quando l'esercito azero ha bombardato le postazioni indipendentiste armene che avevano attaccato e poi ha lanciato una controffensiva. Immediatamente i separatisti armeni hanno proclamato la legge marziale e la "mobilitazione generale". A distanza di qualche ora Armenia e Azerbaigian hanno fatto lo stesso.
Sulla questione, Peter Stano, portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna, afferma: "E' urgente che si cessino tutte le ostilità. C'è un rischio di gravi conseguenze e di destabilizzazione di tutta la regione. Tutti gli attori della regione sono invitati a cessare il conflitto armato""
Il premier armeno Nikol Pashinyan ha scritto su Facebook: "Il governo ha deciso di dichiarare la legge marziale e la mobilitazione generale". Anche la presidenza azera ha proclamato la legge marziale e il coprifuoco nella capitale Baku e in altre città.
"Siamo tutti uniti dietro al nostro Stato e al nostro esercito, e vinceremo. Lunga vita al glorioso esercito armeno", scrive il presidente armeno dopo l'abbattimento di due elicotteri azeri da parte dei ribelli filo-armeni.
Quella in questione è la peggior crisi armeno-azera degli ultimi anni, comunque segnati da continue ostilità nonostante l'accordo di cessate il fuoco del 1994 mediato dalla Russia. Ancora non conosciamo con certezza il numero delle vittime. Secondo una nota ufficiale rilasciata dal Ministero della Difesa armeno, sono stati uccisi almeno 32 separatisti armeni e 15 soldati separatisti della regione del Nagorno-Karabakh. Inoltre, secondo quanto comunicato sono morti anche cinque civili azerbaigiani e due civili armeni del Karabakh. Non abbiamo notizie sulle perdite subite dall'Azerbaigian.
"E' importante fare tutti gli sforzi necessari per evitare un'escalation del conflitto" afferma il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il premier armeno. Mentre invece la Turchia, attraverso un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri, ha ribadito il suo pieno appoggio a Baku e ha condannato l'attacco armeno contro l'Azerbaigian dal momento che ha causato vittime civili. Dall'Iran arriva la disponibilità a mediare un negoziato mirato al cessate il fuoco. L'Ue chiede con urgenza il blocco di ogni azione militare. La Farnesina ha chiesto alle parti l'immediata cessazione di azioni violente temendo che possa verificarsi la terribile previsione del premier armeno che parla di "conseguenze imprevedibili" di una guerra così longeva e radicata da potersi estendere anche oltre il Caucaso. Inoltre, il premier ha messo in guardia contro l'aggressiva intromissione turca
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