27 Settembre 2020
Fonte: pixabay
Nuovi scontri tra Azerbaigian e Armenia nella tormentata regione del Nagorno-Karabakh. Gli scontri sono iniziati all'alba, quando, come riporta il ministero della Difesa azero, le forze armene hanno attaccato le postazioni militari azere nel Nagorno-Karabakh. I combattimenti hanno lasciando diversi morti e feriti, anche se non è ancora noto il numero delle vittime.
"Alle 6 (ora locale), le forze armene hanno effettuato una provocazione su larga scala sottoponendo a intensi bombardamenti con armi di grosso calibro, mortai e artiglieria le posizioni dell'esercito azero lungo il fronte e i nostri villaggi nella zona di confine", ha detto in un comunicato il ministero della Difesa. L'Azerbaigian ha indicato che le sue forze "stanno rispondendo con misure per porre fine alle provocazioni nemiche e garantire la sicurezza dei civili che vivono vicino al fronte", secondo l'agenzia di stampa
Il primo ministro dell'Armenia, Nikol Pashinian, ha invece indicato che "il nemico ha lanciato un'offensiva su Srtsaj", nome armeno dell'autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh. "Le forze di difesa stanno resistendo con successo all'offensiva", ha detto Pashinyan su Facebook. Il ministero della Difesa armeno ha assicurato di aver abbattuto due elicotteri e tre "droni" azeri nel Nagorno-Karabakh. "I combattimenti continuano", ha sottolineato la portavoce Shushán Stepanián.
I separatisti armeni della regione autonoma azera del Nagorno Karabakh hanno dichiarato la legge marziale e la "mobilitazione generale" dopo che le forze armate dell'Azerbaigian hanno lanciato la loro controffensiva. Nel frattempo, sia il governo di Baku che i ribelli separatisti rendono noto che i combattimenti in corso dall'alba di questa mattina nel Nagorno karabakh stanno provocando "molte vittime" nella popolazione civile.
Come riporta l'Ansa, all'alba le forze azere hanno iniziato un'offensiva nella regione autonoma contesa del Nagorno Karabakh per "neutralizzare le forze belliche dell'Armenia e salvaguardare la sicurezza della popolazione civile", secondo quanto comunicato dal governo di Baku. Il governo di Erevan non ha neanche tentato di nascondere i suoi fini: "Stiamo tutti uniti dietro al nostro stato e il nostro esercito (...) e vinceremo. Lunga vita al glorioso esercito armeno", ha postato su Facebook il premier armeno, Nikol Pashinyan, dopo la notizia dell'abbattimento da parte dei ribelli filo-armeni di due elicotteri azeri. Si tratta della peggior crisi armeno-azera dal 2016. Le due ex repubbliche sovietiche caucasiche hanno combattuto una sanguinosa guerra per procura negli anni Novanta, che ha lasciato in terra circa 30.000 morti, dopo che i separatisti armeni hanno preso il controllo della regione azera del Nagorno Karabakh nel 1991, poco dopo il crollo dell'Unione sovietica. Dal 1994 è in vigore un accordo di cessate il fuoco fra i due Paesi, che però non sono mai arrivati a una pace, malgrado la mediazione di Stati Uniti, Francia e Russia attraverso il cosiddetto Gruppo di Minsk.
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