08 Ottobre 2020
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Va a Louise Gluck il Nobel per la Letteratura 2020 per "la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l'esistenza individuale".
Un altro anno turbolento per questa importante assegnazione. Dopo gli scandali sessuali che hanno fatto saltare l'edizione 2018 e dopo la doppia assegnazione nel 2019 a Olga Tokarczuk e al contestato Peter Handke, il prestigioso riconoscimento dell'Accademia Reale Svedese fa i conti con il Covid 19.
Il Nobel nell'era della pandemia ha un pubblico più ristretto e la cerimonia di consegna alla Concert Hall, il 10 dicembre, giorno dell'anniversario della morte di Alfred Nobel, non potrà avere i festeggiamenti di sempre e dovrà essere sostituita da una trasmissione televisiva. Novità anche sul montepremi: il premio infatti è stato portato dalla Fondazione a 10 milioni di corone, più o meno 950 mila euro.
Louise Glück, poetessa e saggista americana, ha vinto per "la sua incofondibile voce poetica che con austera bellezza rende l'esistenza individuale esperienza universale". Vincitrice in patria di premi letterari importanti, tra cui il Pulitzer (nel 1993) e il National Book Award, Glück è nata a New York City in una famiglia di origine ebraica ungherese ed è cresciuta a Long Island. Vive a Cambridge, Massachusetts e insegna inglese alla Yale University di New Haven, in Connecticut.
Nella sua produzione, che conta 11 raccolte poetiche, autobiografia e mito classico sono temi dominanti; per il suo stile è stata spesso accostata a Silvia Plath e Anne Sexton. La raccolta di poesie vincitrice del Pulitzer, L'iris selvatico, è stata edita in Italia da Giano. Nel 2019 è stata pubblicata la raccolta Averno (Dante & Descartes 2019). Per il suo stile è stata spesso accostata a Silvia Plath e Anne Sexton.
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