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Araimo (WB Discovery Italy & Iberia): "Stagione 23/24 in crescita, la massimizzeremo con Fazio. In Rai cambiare la domenica sera è un rischio"

Alessandro Araimo, General Manager di Warner Bros. Discovery Italy & Iberia: "Stagione 2023/2024 in crescita, la massimizzeremo con Fabio Fazio. In Rai cambiare la trasmissione della domenica sera dopo 20 anni è un rischio". L'intervista a Il Giornale d'Italia

13 Luglio 2023

Alessandro Araimo, General Manager di Warner Bros. Discovery Italy & Iberia, in occasione della Presentazione dei Palinsesti 2023/2024 di Warner Bros - Discovery ha dichiarato a Il giornale d'Italia: 

"Credo che l'effetto Fazio aumenterà la reach non solo di Canale Nove ma dell'intero network.

La crescita è composta da una serie di elementi: alcuni saranno immediati il 15 ottobre, data di lancio di Che Tempo Che Fa su Discovery, la domenica sera faremo più ricavi pubblicitari rispetto all'anno scorso e, in linea con la nostra strategia, ci sarà un effetto di trascinamento del pubblico su tutti i nostri canali.

Tutto questo ci permetterà di alzare leggermente i listini prezzi e magari altri programmi avranno una maggiore visibilità che consentirà di aumentare l’audience.

Quello televisivo è un sistema dinamico, che si muove in sinergia anche con il comparto cinematografico, considerando anche che noi siamo il più grande distributore italiano di film, quindi inevitabilmente ci saranno contaminazioni tra i settori.

Riguardo la stagione 2023/2024 non vedo molte criticità. Poi bisogna anche considerare che, pur partendo da un portfolio importante aggregato, abbiamo dati di canale che ovviamente non sono gli stessi di Canale 5 della Mediaset. Ne deriva che un discorso è far crescere Canale 5 o Rai1 di alcuni punti percentuali, un altro è fare lo stesso con canali più piccoli.

Quindi la crescita ci sarà, la grande scommessa sarà cercare di massimizzarla. Sarà un lavoro di squadra: noi dovremo esser capaci di promuovere il programma in maniera efficiente e Fabio Fazio e Luciana Littizzetto dovranno riuscire a condurlo e strutturarlo nel miglior modo possibile.

Alla luce di quanto detto, mi sembra molto difficile che non si riesca a crescere, il mio punto interrogativo è, piuttosto, come fare per massimizzare il potenziale.

La RAI ha presentato dei palinsesti assolutamente validi, è ovvio che hanno avuto una certa discontinuità rispetto al passato.

Come abbiamo potuto notare durante le molteplici presentazioni dei palinsesti avvenute in questi giorni, tutte le reti hanno apportato dei cambiamenti, chi per volontà e chi spinto dalle dinamiche di mercato.

Questo è interessante da un punto di vista manageriale e di business: bisogna capire cosa succederà, come si muoverà il pubblico, che reazioni ci saranno. Niente è scolpito sulla pietra quindi magari ci si accorgerà che alcuni programmi, ritenuti sconvenienti o non più capaci di rientrare nelle logiche di mercato, andranno benissimo e viceversa.

Io tendo a fare le mie valutazioni una volta che vedo i risultati, ex ante posso solo dire che noi cerchiamo di fare il nostro meglio, andare a dormire con la consapevolezza di aver fatto il possibile, se poi i risultati non dovessero arrivare, capiremo gli errori.

Riguardo l’ingresso di Fabio Fazio credo che lui abbia una doppia valenza: sicuramente va a intercettare un pubblico che noi non avevamo ma secondo me anche noi possiamo aiutarlo a prendere un bacino di spettatori che prima lui non aveva.

La cosa importante è che lui riesca a continuare questo programma, che è Che Tempo Che Fa, di estrema attualità. È il contenuto di cui la gente sta parlando su tutte le piattaforme e una delle cose che cercheremo di fare è provare ad estendere ancora di più la sua fruibilità.

Alla fine è questo quello che conta: se hai il contenuto e se le persone ne parlano, devi cercare di massimizzarne la visibilità.

Per quanto riguarda la Rai e il trasferimento di Fabio Fazio, credo che anche solo il fatto di perdere dopo vent'anni un programma porta a fare dei cambiamenti. Non so se per loro sarà una mancanza ma modificare dopo così tanto tempo la trasmissione della domenica sera porta inevitabilmente a delle scelte.

Bisogna essere pronti ai rischi ma in un mercato flat come quello che stiamo vivendo o si prendono dei rischi o si rimane stabili, ma non credo sia l’approccio giusto alla discontinuità"
 

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