12 Febbraio 2024
Durante l'ultima puntata di Report, incentrata sul vaccino Astrazeneca e sulla sua silenziosa sparizione dai centri vaccinali di tutta Europa, si è parlato anche di Davide Villa, vice sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Catania, deceduto il 6 marzo 2021 a seguito della somministrazione del vaccino anti Covid-19, prodotto proprio dal colosso farmaceutico. Nel servizio andato in onda ieri sera, il fratello, Fabrizio, ha costruito la cronostoria che ha portato alla morte di Davide.
"Lui per proteggere la mamma malata ha voluto vaccinarsi subito" racconta Fabrizio Villa, fotoreporter e fratello di Davide Villa, vice sovrintendente della Polizia di Stato morto il 6 marzo 2021 dopo essersi vaccinato con Astrazeneca. "Davide si vaccina il 18 febbraio 2021, pochi giorni dopo partecipa ad un blitz della polizia, ma poi, a causa di forti dolori addominali, finisce al pronto soccorso dell'ospedale di Catania". Fabrizio Villa riporta passo dopo passo gli attimi vissuti in quelle ore. "I medici del pronto soccorso non riescono a capire cosa avesse. Nessuno, però, gli ha chiesto se si fosse vaccinato o meno". Villa così viene trasferito all’ospedale San Marco nel reparto di terapia intensiva con la diagnosi di emorragia cerebrale in piastrinopenia e trombosi della vena porta. "Da lì inizia la sua la sua agonia che durerà poi 30 ore", spiega il fratello.
All'età di 50 anni, Davide Villa è stato il primo caso italiano di decesso a seguito della prima dose di AstraZeneca. La procura di Messina ha infatti accertato che "il vaccino si pone in relazione causale con l’insorgenza della sindrome di trombosi con trombocitopenia responsabile della morte", però archivia il caso: "Ci fanno sapere che in stato di emergenza non ci possono essere delle responsabilità penali, però io non lo posso accettare", ha concluso Fabrizio Villa.
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