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Vannacci, primo intervento in plenaria al PE: "Tacciano i cannoni in Medioriente e in Ucraina e facciamo lavorare chi vuole veramente la pace" - VIDEO

Il Generale Vannacci nel suo primo discorso in plenaria al Parlamento Europeo critica le politiche comunitarie su Ucraina e Medio Oriente, invocando soluzioni diplomatiche allo scopo di salvaguardare i valori fondanti dell’Unione e per evitare il rischio di un'escalation militare nei conflitti in corso

17 Settembre 2024

Il Generale Roberto Vannacci ha parlato oggi nel suo primo intervento in plenaria al Parlamento Europeo, affrontando il tema della guerra e degli armamenti in relazione agli attuali conflitti in corso: "Tacciano i cannoni in Medioriente e in Ucraina e facciamo lavorare chi vuole veramente la pace", ha detto nel suo discorso l’europarlamentare eletto con la Lega alle ultime elezioni europee del 2024. Nella didascalia del post video pubblicato sui canali social del Generale e che riporta parte dell’intervento, si legge: "In seguito alle recenti dichiarazioni dell'Alto Rappresentante Borrell sul conflitto in Ucraina, esprimiamo profonda preoccupazione e disapprovazione riguardo alle sue politiche circa l’impiego degli armamenti occidentali contro obiettivi in territorio russo, che avranno l’inevitabile risultato di spiralizzare lo scontro militare tra le parti". Poi Vannacci prosegue affrontando direttamente la questione ucraina: "La guerra in Ucraina, che ha già causato immense sofferenze e devastazioni, richiede una risposta diplomatica forte e coesa da parte dell’Unione Europea. Le dichiarazioni di Borrell tendono ad aumentare ulteriormente lo stato di tensione con la Federazione Russa con conseguenze dirette sul conflitto in Ucraina ed effetti nefasti sul tessuto economico e sociale europeo”, per concludere con un parallelismo con Gaza, in linea con la scaletta del suo discorso fatto alla platea dei parlamentari europei: "Tali incoerenti politiche, che tra Gaza e Israele chiedono un cessate il fuoco immediato mentre in Ucraina ci promettono una guerra ad oltranza, rischiano di condurci sul baratro di un conflitto termo-nucleare. E’ ora necessaria da parte delle Istituzioni Ue, l’incessante ricerca di una soluzione pacifica che ponga fine a oltre due anni e mezzo di stragi, distruzione e povertà".

Di seguito riportiamo il testo dell’intervento:

Alla fine della tragedia della Seconda Guerra Mondiale i 6 paesi fondatori, di cui l’Italia faceva parte, disegnarono questa Unione Europea fondandola su dei principi tesi a garantirci una pace prospera e duratura. Ebbene, quella stessa pace, oggi, sembra sgretolarsi di fronte ai nostri occhi. Là signor Dombrovskis [Valdis Dombrovskis, vice-presidente della Commissione europea, ndr.], in quella direzione a est, circa 2400 km da questo parlamento, lei ci promette una guerra ad oltranza, per cercare una vittoria che ben si è ben guardato dal definire. E visto che la vittoria non arriva, fa delle pressioni continue sugli stati come l‘Italia, che ha deciso giustamente di cedere le proprie armi per garantire la legittima difesa ad uno stato aggredito, ma che non vuole che queste stesse armi si trasformino in un strumento che ci potrebbe portare al baratro della distruzione termo-nucleare. E allora cosa fa l’alto rappresentate Borell, prende un aereo e vola in Medioriente, chiedendo un cessate il fuoco immediato tra Israele e Gaza: da una parte chiede la pace senza condizioni, dall’altra ci promette guerra, missili, granate e droni. E critica e condanna il Presidente Orban, unico rappresentante europeo che cerca una soluzione negoziale di questo conflitto, ma poi in questi giorni plaude al cancelliere Scholz, che giustamente vuole che la Russia partecipi alla prossima conferenza di pace. È l’ora di finirla signor Dombrovskis con questa politica di due pesi e due misure. Anche perché questi due anni e mezzo di guerra non hanno portato ad alcun risultato tangibile, ma pesano in maniera terrificante sulle spalle dell’Ucraina e creano delle nefande conseguenze economiche e sociali che tutti i cittadini europei sono tenuti a pagare. Tacciano i cannoni, signor Dombrovskis, in Medioriente come in Ucraina e facciamo lavorare chi vuole veramente la pace. E chi vuole salvare l’Unione Europea e i valori su cui si fonda, che lei, probabilmente, e il commissario Borrell hanno dimenticato.

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