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Coldiretti, Trippella (Philip Morris): “Accordo di filiera, 1miliardo in investimenti, 2miliardi già investiti“

Cesare Trippella, Philip Morris: “In Italia, il mercato del tabacco combusto illecito incide l’1,8%, una best practice a livello europeo”, l’intervista al GdI

04 Dicembre 2025

Oggi, a Palazzo Rospigliosi, presso la sede Coldiretti, si è tenuto il convegno “Crescita sostenibile e competitività del Made in Italy: opportunità e sfide per le nostre filiere”, con presentazione del report del Centro Studi Divulga dedicato alla filiera tabacchicola italiana. Cesare Trippella, Director EU Value Chain & External Engagement, Philip Morris Italia, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:

“Nell’evento di oggi, abbiamo affrontato molti argomenti riferiti alla filiera del tabacco. Prima di tutto, l’ingresso di Philip Morris in filiera Italia. Un passaggio fondamentale, perché la nostra manifattura è l’unica che è presente in Italia dal coltivatore fino alla trasformazione, la produzione dei nostri prodotti, e la distribuzione del prodotto stesso. Quindi, un passaggio importante che da prospettive e continuità. Poi, abbiamo riaffermato l’importanza dell’accordo di filiera con Coldiretti e col Ministero dell’Agricoltura, che proietterà questa filiera fino al 2035.
Quindi, certezze da un punto di vista di tempo, certezze da un punto di vista economico. Abbiamo fatto anche un programma di aumento dei prezzi nei prossimi 3 anni. E, soprattutto, programmi che vanno verso il ricambio generazionale e l’innovazione. Infine, abbiamo affrontato anche il discorso dell’illecito, della lotta al contrabbando, nel contesto della nuova regolamentazione europea. Che, con le proposte che sono state fatte, ultimamente, dalla presidenza danese, mettono a rischio questa filiera. Proposte che non hanno un buon senso, né un senso logico e che, sicuramente, disincentivano gli investimenti in questo Paese.

L’Italia è il Paese, grazie ad una regolamentazione equilibrata, in cui l’illecito è la percentuale più bassa in tutta Europa, cioè grazie anche al lavoro svolto dall’Osservatorio, alle forze dell’ordine, in particolare la Guardia di Finanza, soprattutto grazie ad una fiscalità molto equilibrata, che disincentiva la criminalità organizzata a fare contrabbando. Mentre, negli altri Paesi, dove queste accuse sono aumentate, il contrabbando è aumentato esponenzialmente. Come in Francia, dove è arrivato a circa il 36%, con una forte perdita del gettito fiscale.

L’accordo di filiera l’ho iniziato io nel 2011, ho integrato la mia azienda verticalmente. Cioè, abbiamo deciso di fare un contratto direttamente col coltivatore, attraverso la Coldiretti. Poi, un accordo col Ministero dell’Agricoltura, che è iniziato nel 2011, è stato rinnovato per molte volte, l’ultima delle quali a novembre 2024, che porterà i coltivatori fino al 2035. Come dicevo, è un accordo basato investimenti da un punto di vista agricolo, più di 1 miliardo di euro, dopo già i 2 miliardi che abbiamo investito nel passato. Uno stabilimento a Bologna, in cui abbiamo investito più di 1 miliardo e mezzo di euro, ma soprattutto molta innovazione, molta formazione. Noi formiamo i coltivatori del futuro, con un programma che si chiama digital farmer, che favorisce anche il ricambio generazionale. Cioè, i figli potranno seguire, con un lavoro attrattivo,  il lavoro dei loro padri.”

Durante il panel “La difesa del Made in Italy attraverso la lotta all’illecito: il caso dei tabacchi”, è stato sottolineato come le tradizionali rotte criminali si stiano integrando con nuove piattaforme di distribuzione online, generando effetti profondi su gettito fiscale, legalità, salute e occupazione.

Secondo il rapporto MACISTE, nel 2024 in Europa sono state consumate 52 miliardi di sigarette illegali, per una perdita fiscale di 14,9 miliardi di euro. I dati mostrano forti squilibri territoriali, con la Francia che raggiunge quasi il 38% di consumo irregolare e i Paesi Bassi che, dopo aver optato per un aumento significativo dei prezzi, registrano un incremento di circa dieci punti percentuali in un solo anno. A questa evoluzione si aggiunge l’espansione delle cosiddette white illicit provenienti dall’Est Europa e una crescente infiltrazione nelle piattaforme e-commerce e nei canali criptati, che consentono transazioni rapide, anonime e difficilmente tracciabili.

In Italia, il mercato del tabacco combusto illecito ha un’incidenza dell’1,8%, grazie all’incessante opera di controllo e repressione attuato dalle autorità e dalle forze dell’ordine, unito ad un quadro avanzato e robusto di regole sul comparto: dati ed approcci che posizionano il nostro Paese come una best practice a livello europeo. A testimonianza dell’efficacia di tale attività, le brillanti operazioni che hanno portato alla scoperta di opifici clandestini in Lazio, Piemonte e Lombardia, spesso legati a manodopera irregolare e capaci di produrre milioni di sigarette al giorno destinate ai mercati europei più remunerativi.

 

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