12 Novembre 2025
Roberto Capobianco, Presidente di Conflavoro, in occasione della XV Assemblea Nazionale di Conflavoro PMI, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quale modello di fiscalità 'equa' immagina per le Piccole Medie Imprese italiane e come si può conciliare con le esigenze dello Stato?
"L’equità è sinonimo di libertà per le imprese. Lasciamo le imprese libere di esprimersi al meglio e diamo loro la possibilità di crescere. Alla XV Assemblea Nazionale di Conflavoro presentiamo proposte importanti, a partire dalla madre di tutte le riforme: una riforma totale degli ammortizzatori sociali, costati oltre 50 miliardi nell'ultimo triennio. Proponiamo il Salva Imprese, per offrire energia e liquidità alle aziende in difficoltà, senza costringerle a ricorrere alla cassa integrazione (creando costo improduttivo per lo Stato); vogliamo trasformarla in una cassa integrazione attiva, che permetta ai lavoratori di continuare a operare e alle aziende di non gravarsi di oneri e contributi.
L'imprenditore deve ripartire quando ne ha bisogno, con il sostegno dello Stato. Serve liquidità, un fondo di rotazione nazionale senza burocrazia e vincoli bancari, capace di fornire ossigeno per far ripartire le nostre imprese. Non è giusto lasciare soli gli imprenditori che oggi faticano a resistere. Così come è giusto aiutare i lavoratori che perdono la loro occupazione con la Naspi (costata 30 miliardi nell'ultimo triennio); è giusto sostenere gli imprenditori che non sono riusciti ma hanno dato tanto. Per far ripartire l’Italia, dobbiamo ripartire da loro: non abbandonarli, non demolirli, ma aiutarli. Questa è la nostra priorità nella XV Assemblea di Conflavoro PMI".
In che modo Conflavoro intende rafforzare il dialogo con le istituzioni per garantire che la voce delle PMI sia ascoltata nei processi decisionali?
"È fondamentale che le istituzioni e la politica continuino ad ascoltare con forza la voce delle micro, piccole e medie imprese, e metta da parte l'industria multinazionale, che troppo ha avuto e poco ha dato, portando altrove anche gran parte degli utili. Dobbiamo continuare a mantenere un dialogo costruttivo e concreto, non basato sulla protesta, ma su idee costruttive che possano aiutare quella sana politica che oggi sta governando bene l'Italia e che potrà fare sempre meglio ascoltando Conflavoro e le sue imprese".
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