29 Maggio 2025
Giovanni Morale, Vice Direttore Gallerie d'Italia di Milano, in occasione dell’esposizione “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”, a cura di Luca Massimo Barbero, aperta al pubblico dal 30 maggio al 5 ottobre 2025 alle Gallerie d’Italia di Milano, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Qual è oggi il ruolo strategico della cultura per una banca come Intesa Sanpaolo?
"Un ruolo fondamentale perché si restituisce alla collettività, ad un pubblico, il lavoro di tutela delle nostre collezioni, di valorizzazione dell'apertura dei musei, quindi, è veramente non solo entrare nel mondo finanziario ma attraverso la cultura fare parte di un mondo economico nel senso più ampio del termine. Ecco perché inauguriamo mostre di questo tipo che ci fanno riflettere sull'importanza della contemporaneità degli artisti americani ed europei degli anni 60 e 70."
Come vede l'evoluzione del collezionismo bancario nella costruzione di memoria e di identità culturale?
"Credo che la scelta che ha fatto Intesa Sanpaolo non è aumentare la collezione, ma valorizzare e tutelare quella esistente, dovuta proprio ad un processo di acquisizioni nei secoli. Pensiamo alla Cariplo, che ha iniziato nell'Ottocento, alla Banca Commerciale Italiana, che ha soprattutto investito negli anni 60, 70 e 80 dello scorso secolo. In questo momento credo che ci sarà un grande sviluppo perché l'arte è una fonte di reddito, di sviluppo e di risorse, anche di investimenti. Per quanto ci riguarda noi non facciamo delle nuove acquisizioni, ma avendo più di 35.000 opere, cerchiamo di valorizzarle anche con questa grandissima mostra."
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