19 Febbraio 2025
Corrado Benigni, Curatore della mostra e Fotografo, in occasione della conferenza per la mostra "Olivo Barbieri. Spazi Altri" che si terrà dal 20 febbraio al 7 settembre 2025 è stato intervistato dal Giornale D'Italia
Qual è stata la sfida più grande nel curare la mostra Spazi Altri?
"È stata quella di entrare in maniera profonda dentro l'opera di Olivo Barbieri, che è un artista fotografo tra i più complessi e stratificati del nostro tempo, e ripercorrere i trent'anni del suo lavoro attraverso le immagini che Olivo Barbieri ha realizzato in Cina dal 1989 al 2019. Sono trent'anni di indagini sul luogo, ma anche trent'anni di riflessione sul mezzo utilizzato per rappresentare questo luogo, appunto la Cina. E qui ritroviamo tutti gli espedienti espressivi di Olivo Barbieri, che sono il fuoco selettivo da un lato e poi l'illuminazione artificiale e la verticalità, le riprese dall'alto con l'elicottero delle grandi megalopoli cinesi su tutta Shanghai e che ci dimostrano da un lato come siano stati profondi i mutamenti che ha vissuto la Cina in questi trent'anni, con riflessi importanti anche per tutto l'Occidente, ma anche i mutamenti che la fotografia stessa ha avuto in questi decenni e che Olivo Barbieri ha saputo interpretare con grande efficacia."
Come ha scelto le opere di Olivo Barbieri da esporre e quali criteri ha utilizzato per selezionarle?
"Questa mostra può anche essere letta come una sorta di retrospettiva del lavoro di Olivo Barbieri. Una retrospettiva entro un perimetro di un luogo che è appunto la Cina, che in realtà poi è un continente di grandissime dimensioni. La scelta è stata quella proprio di mettere in evidenza le immagini che più caratterizzano il lavoro di questo artista e dove venissero alla luce quegli espedienti espressivi di cui dicevo prima che hanno reso davvero unico il linguaggio fotografico di Olivo Barbieri. Su tutte certamente il fuoco selettivo, che per Olivo Barbieri significa scegliere lui stesso quale parte dell'immagine mettere a fuoco per lasciare invece sfocate le altre parti. In questo modo Olivo Barbieri è come se sovrapponesse l'immagine reale di un luogo con un'immagine mentale con la quale osserva la realtà."
In che modo ha costruito il percorso espositivo per accompagnare il pubblico attraverso questo dualismo che caratterizza l'arte di Barbieri?
"Ci siamo confrontati molto in un lavoro tra curatore e artista, è stata fatta una selezione molto precisa, partendo da un numero molto ampio di opere che abbiamo voluto organizzare creando un dialogo tra la dimensione infinita e la dimensione infinitesimale, che dialogano continuamente in questa mostra. Qui infatti troviamo due polittici in particolare, di 77 e 46 immagini composte da immagini di piccole dimensioni ma che diventano invece giganti se viste nel loro insieme. E poi anche immagini riprodotte in larga scala attraverso le quali si può vedere davvero la vastità di queste metropoli cinesi e anche il lavoro dall'alto che Olivo Barbieri ha svolto in questi in questi 30 anni."
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia