04 Febbraio 2025
Un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello, frazione di Acerra, nell'area metropolitana di Napoli; un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni, in provincia di Caserta; un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, a Ponte, non lontano da Benevento: sono solo alcuni degli straordinari ritrovamenti archeologicirinvenuti durante i lavori effettuati lungo le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano e mostrati nella stazione di Napoli Afragola.
"Con la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari - spiega una nota del Gruppo FS - si restituisce alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, dove sviluppo infrastrutturale e archeologia convivono in armonia. Si tratta della prima tappa di un percorso che proseguirà sul territorio nazionale, con l’obiettivo di mostrare come i cantieri delle grandi opere infrastrutturali ferroviarie possano trasformarsi in una finestra sul passato, unendo progresso e radici storiche".
Tra i reperti portati alla luce e illustrati da rappresentanti del Gruppo FS e delle Soprintendenze, sia dell’area metropolitana di Napoli sia delle province di Caserta e Benevento, anche una villa romana riemersa nella sua interezza nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine in bronzo.
All'evento, nella Stazione di Afragola per l'occasione trasformata in un piccolo meraviglioso museo, presenti tra gli altri Mariano Di Maio responsabile Ambiente e Territorio RFI; Massimo Comedini responsabile Ambiente, Architettura e Territorio Italferr; Mariano Nuzzo soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e dirigente delegato per la Soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento; Ilaria Maggiorotti presidente Archeolog Ente del Terzo Settore.
"Attraverso un approccio proattivo e collaborativo siamo costantemente impegnato nella promozione dell'archeologia preventiva per garantire che la realizzazione di nuove linee ferroviarie avvenga in modo sostenibile, senza compromettere la ricchezza storica dei territori attraversati - spiega il Gruppo FS - Le azioni di tutela prevedono un iter di approfondimento dei contesti archeologici, con la realizzazione di studi territoriali, indagini e scavi in estensione, fino ad arrivare alla valorizzazione attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni, convegni e musealizzazioni".
Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e Anas fanno parte di Archeolog, ente del Terzo settore del Gruppo che, in sinergia con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, ha lo scopo di contribuire al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione dei preziosi reperti archeologici venuti alla luce durante la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane: l'impegno del Gruppo, dunque, proseguirà.
Il progetto della nuova linea AV/AC prevede il potenziamento e la velocizzazione dell’itinerario Napoli-Bari, che consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del Paese con il Core Corridor “Scandinavia – Mediterraneo”.
L’opera strategica migliorerà l’accessibilità nelle aree attraversate per servizi nazionali, per quelli di lunga percorrenza e per il servizio regionale e merci.
Al termine dei lavori, il collegamento Napoli-Bari sarà percorso in 2 ore, contro le circa 4 attuali, mentre quello fra Roma e Bari in 3 ore, con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi.
L’opera, dal costo complessivo di oltre 6 miliardi di euro, rappresenta anche un volano per la creazione di posti di lavoro: nel progetto sono impegnate oltre 7.000 persone tra ingegneri, tecnici e operai.
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