31 Gennaio 2024
“Le fake news in Sanità” è l’evento di presentazione del 3° Bilancio Sociale AIOP (Associazione Italiana delle aziende sanitarie e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato), tenutosi presso Palazzo Wedekind, in Piazza Colonna a Roma.
Barbara Cittadini, Presidente Nazionale di AIOP, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“La scelta di presentare il nostro terzo bilancio sociale, perché è una scelta quella di fare un bilancio sociale, una scelta per comunicare quello che noi oggi siamo nei territori dove operiamo, il valore aggiunto che creiamo, non solo in termini di prestazioni sanitarie efficienti, efficaci, puntuali, ma anche proprio di valore, di bisogni del territorio che soddisfiamo, di indotto che aiutiamo a crescere.
In questa scelta, si è riflettuto che bisognava sfatare un pregiudizio, bisognava riportare la verità su quello che noi siamo. Noi siamo la componente di diritto privato di un sistema sanitario che è pubblico.
Eroghiamo prestazioni per conto del sistema sanitario, quindi non siamo privato. Anche la scorsa settimana, abbiamo assistito a una errata comunicazione, che ci vuole rappresentare come altro rispetto al sistema sanitario: ‘Si danno più soldi al privato’.
Non si danno più soldi al privato, si danno più soldi a quella componente di diritto privato, che è prevista dalla norma, che eroga prestazioni in nome e per conto del sistema sanitario pubblico.
Tra l’altro, si danno più soldi, si modifica una norma di dubbia costituzionalità, che congelava le nostre risorse al 2011, per dare una risposta alla richiesta avanzata reiteratamente dai presidenti delle regioni, perché con le risorse a disposizione così datate, non riuscivano più a soddisfare una domanda di salute. Assistevano impotenti all’incremento delle liste di attesa dei pazienti delle loro regioni.”
Quando si parla di Servizio sanitario nazionale (SSN) si fa, infatti, riferimento alla sua componente di diritto pubblico e alla sua componente di diritto privato, poste entrambe al servizio della funzione pubblica di tutela della salute, con la parte accreditata che assicura, oggi, più di 1/4 dei ricoveri nazionali, impiegando circa 1/10 della spesa complessiva.
Le prestazioni erogate dalla componente di diritto privato:
Le prestazioni che vengono erogate sono quelle che – entro i limiti definiti dalla Programmazione regionale – sono richieste dalle esigenze di salute degli individui, a fronte di specifica prescrizione medica. Pertanto nessuna struttura, né di diritto pubblico né di diritto privato, può scegliere gli interventi e i trattamenti da erogare.
Per quanto riguarda le prestazioni di chirurgia oncologica, la quota garantita da strutture private accreditate varia – a seconda della sede della neoplasia – dal 39% al 25,1%, una proporzione importante di prestazioni salva-vita.
Si tratta di interventi oggi remunerati sulla base di tariffe datate, ferme al 2012, che - non tenendo conto delle innovazioni intervenute nella pratica clinica, degli sviluppi tecnologici (pensiamo alla robotica), degli aumentati costi energetici e delle materie prime e del costo del rinnovo contrattuale – sono, paradossalmente, le meno “convenienti” per le strutture che le erogano.
Eppure si legge che le strutture private accreditate selezionano le prestazioni più remunerative.
L’esistenza di liste e tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie contraddistingue ogni sistema pubblico organizzato su base universalistica e rappresenta uno strumento di razionamento reale implicito della domanda di salute. Quando, però, i tempi di attesa diventano incongruenti rispetto alla natura della prestazione e al livello di urgenza che essa riveste in considerazione della complessità/gravità si determina un bias, una distorsione nella capacità di risposta del sistema.
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