17 Novembre 2023
In occasione dell'inaugurazione dell'Underground Compact Substation, la 1° cabina elettrica in Italia completamente interrata e impermeabile, Lorenzo Mineo, Vicepresidente di Schneider Electric Italia, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Oggi è un giorno molto importante perché è una tappa di un progetto nato un po' di tempo fa, co-sviluppato con Unareti.
L'idea, il concept nasce proprio da loro, da un'esigenza specifica che hanno perché l'elettrificazione urbana sta prendendo sempre più piede e lo spazio in generale, soprattutto nelle città come Milano, è un argomento ovviamente imprescindibile.
Pertanto da qui deriva la genesi di una cabina interrata che abbia il minor impatto ambientale possibile, quindi minor impatto visivo, infatti non si vede, è completamente interrata, e minor impatto anche acustico perché molto spesso queste cabine di trasformazione media tensione in bassa tensione, si chiamano cabine secondarie e sono fondamentali per l'alimentazione delle utenze, quindi per tutti noi cittadini, vengono posizionate in punti a volte anche sensibili delle città".
Riguardo la sostenibilità? Come impatta la cabina?
"L'impatto ambientale è molto molto basso. Da un punto di vista acustico la cabina è stata comunque realizzata anche con un concetto estremamente spinto sul digitale, quindi è connettibile digitalmente alla rete, che Unareti già gestisce con dei sistemi e delle piattaforme software molto digitali, e questo proprio nell'ottica di ottimizzare i consumi".
Schneider Electric in questo senso in che modo opera?
"Schneider Electric è nata come società di prodotto e poi si è sviluppata molto anche in soluzioni, e ultimamente si è molto spostata sul digitale, sull'efficienza e proprio sulla sostenibilità.
Quindi abbiamo molte soluzioni che tengono conto della circolarità e soprattutto ci stiamo sempre più spostando su soluzioni che utilizzano prodotti ingegnerizzati a basso impatto. Stiamo eliminando l'SF6 che è un climalterante dai nostri quadri così come stiamo effettuando un forte riciclo di materiali in tutti i prodotti che generiamo".
Secondo lei l'obiettivo del 2030 fissato dall'UE (riduzione del 55% delle emissioni di CO2) è possibile?
"Sì, è possibile. Ci si sta muovendo su una traiettoria interessante.
Dico interessante perché ancora non siamo completamente in linea.
C'è comunque uno sforzo di multiplayer, come per esempio i DSO, i distributori come Unareti che hanno preso con molta forza questo impegno, le società come noi, che quindi sviluppano prodotti, hanno fatto una promessa riguardo per esempio l'abolizione del gas SF6. Questo avverrà dal 2026 per la comunità europea, quindi sì è possibile arrivare all'obiettivo 2030, è chiaro che non bisogna abbassare la guardia, come si suol dire".
Secondo lei a quali costi sarà possibile raggiungere questo obiettivo?
"A quali costi? Beh, non bisogna mollare la presa del PNRR, tanto per incominciare. Sappiamo che l'Italia su questo è un po' in ritardo. Al tempo stesso c'è stata un'accelerazione degli investimenti, ci sono degli stream di iniezioni economiche dedicate proprio al digitale piuttosto che alla sostenibilità.
Quindi noi lo vediamo in effetti dal nostro business che è in forte crescita quindi bisogna cavalcare assolutamente il Recovery Fund".
Una Milano tutta sostenibile è possibile?
"Beh già vedo che muovendosi per Milano ci sono moltissime colonnine come anche qua di A2A, oggi siamo in casa loro, e non solo: la viabilità elettrica sta crescendo in maniera progressiva, diciamo lineare non magari quel boom che ci si aspettava però ci si sta muovendo su una traiettoria interessante".
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