13 Novembre 2025
Era il 13 novembre di dieci anni fa quando la captale francese venne travolta dalla violenza jihadista che colpì il cuore della vita parigina. Era il 13 novembre 2015 quando una serie di attentati terroristici colpirono i locali del centro città provocando 130 morti e oltre 400 feriti. Ben 90 persone morirono in un punto preciso, dove l'attentato si sviluppò in modo più grave: nella sala concerti del Bataclan.
Oggi, 13 novembre, ricorre il decimo anniversario di quella strage che non solo causò la morte di 130 persone, ferendone oltre 300, ma che sconvolse tutta la Francia, tutta l'Europa. Un commando di terroristi partiti dal Belgio arrivò nel cuore di Parigi assaltando la città. Il primo colpo fu allo Stade de France dove un kamikaze si fece saltare in aria: Manuel Dias è stata la prima vittima in una lunga scia di sangue che sarebbe andata ben oltre l'immaginabile. Altri jihadisti, a bordo di macchine, iniziarono invece a sparare a raffica contro civili affollati intorno a sei bar localizzati tra il X e l'XI arrondissement.
Poi il colpo più grave: quando tre di loro spararono sulla folla riunita nel noto teatro Bataclan, dov'era in corso il concerto della band Eagles of Death Metal. Tra le vittime anche lei, la ricercatrice veneziana Valeria Solesin. I video ripercorrono gli attimi, le ore del dramma: locali presi d'assalto da uomini armati di fucile che iniziano a sparare all'impazzata, frantumando vetri e seminando il terrore. Poi l'attacco dentro il Bataclan: gli spari, il bassista che fugge dal palco. Di ciò che rimarrà come tragica testimonianza di una città sconvolta è un video, il video girato da Daniel Psenny, il giornalista di Le Monde, col suo cellulare.
Lui era lì mentre riprendeva i superstiti fuggire dalla sala concerti, altri trascinarsi in strada lasciandosi dietro scie di sangue. Lui stesso rimase ferito da un colpo di proiettile nel disperato tentativo di prestare soccorso. "Ho sentito come un petardo che esplodeva nel mio braccio" racconterà in seguito. Poi, nel video, l'arrivo di tre ragazzi che cercano la fuga arrampicandosi alle finestre. Il video di Psenny rappresenta forse una delle testimonianze più vivide e drammatiche di quella notte, impressa nella memoria collettiva come fosse il primo giorno.
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