17 Settembre 2025
Un altro attacco israeliano contro lo Yemen. Il secondo ormai dopo quello più massiccio avvenuto lo scorso 24 agosto. Ora ad essere stato colpito è il porto di Hodeidah, sul Mar Rosso, che ieri, martedì 16 settembre, è stato colpito da 12 raid israeliani a quanto riferisce Al Masirah TV, la rete affiliata agli Houthi.
L'attacco israeliano è avvenuto poche ore dopo che l'Idf aveva emesso un ordine di evacuazione per il porto e a poche settimane di distanza dall'ultimo attacco alla "roccaforte" degli Houthi quando, lo scorso 24 agosto, due persone erano rimaste uccise e altre 35 ferite a seguito dei bombardamenti di alcuni siti della capitale Sanaa. A quanto emerge, ora gli attacchi israeliani hanno colpito tre moli recentemente ripristinati: un attacco - riportano i residenti della zona - durato almeno 10 minuti. Decine i civili yemeniti rimasti uccisi. Un attacco pienamente rivendicato anche dal Ministro della Difesa Katz che in un post X ha scritto "L'organizzazione terroristica Houthi continuerà a subire colpi e pagherà un prezzo doloroso per ogni tentativo di attaccare lo Stato di Israele". Il comunicato dell'Idf ha così motivato l'attacco: "Il porto di Hodeidah viene utilizzato dal regime terroristico Houthi per il trasferimento di armi fornite dal regime iraniano, al fine di compiere attacchi contro lo Stato di Israele e i suoi alleati".
Un attacco "motivato" dunque dal regime di Netanyahu quale ennesimo "contrasto" all'"attività militare del regime terroristico Houthi" e quale rappresaglia per "i ripetuti attacchi contro lo Stato di Israele, tra cui il lancio di droni e missili terra-terra verso lo Stato di Israele". Martedì 16 l'esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen seguendo il suono delle sirene a Gerusalemme Ovest.
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