10 Settembre 2025
Nella Francia del 10 settembre 2025 sono scoppiate violente proteste in tutto il Paese, da Parigi a Lille, da Marsiglia a Lione, da parte di decine di migliaia di persone indignate per la situazione nazionale.
Il movimento, nato sui social, "Blocchiamo tutto" fa tremare il presidente Emmanuel Macron, contro cui si scagliano la maggior parte dei manifestanti. Contro il genocidio a Gaza e le responsabilità francesi in questo ambito, contro la crisi di governo rattoppata con un ennesimo primo ministro percepito come "debole e indesiderato", contro l'austerità economica dovuta a un debito nazionale inedito. Per ora, 300 persone sono state arrestate dalle forze dell'ordine, ma i numeri sono destinati ad aumentare.
La Francia si ritrova di nuovo nelle strade. Oggi, mercoledì 10 settembre, circa un migliaio di persone hanno già manifestato in diverse città sotto la sigla “Blocchiamo Tutto”, mentre i servizi di sicurezza stimano fino a 100 mila partecipanti nell’arco della giornata. La mobilitazione, lanciata da una ventina di organizzatori indipendenti tramite social network, richiama da settimane cittadini arrabbiati contro la manovra del governo Bayrou, che prevede tagli per 44 miliardi di euro, riduzioni alla sanità, congelamento delle pensioni ed eliminazione di due festività nazionali.
Due i gruppi che hanno promosso la protesta: “Indignons-nous”, di orientamento progressista e concentrato sulla difesa dei servizi pubblici, e “Les Essentiels”, sovranista e vicino a posizioni di destra radicale, che chiede la Frexit e boicottaggi economici. Una composizione eterogenea che ricorda i Gilet Gialli del 2018, anch’essi nati online, privi di un leader unico e uniti dalla rabbia verso le élite.
Sul piano operativo, il movimento ha annunciato blocchi stradali, scioperi spontanei, occupazioni simboliche di municipi e scuole, oltre a boicottaggi contro la grande distribuzione e i pagamenti elettronici. Già stamattina si registrano disagi: traffico interrotto a Lione, Lille e Grenoble, tensioni sul ponte dell’Università di Lione, blocchi a Marsiglia in Place de la Joliette e cortei nelle scuole superiori. A Parigi, la circolazione resta “quasi normale”, ma alcuni manifestanti hanno tentato di bloccare la tangenziale.
La risposta delle autorità è massiccia: il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha mobilitato 80mila poliziotti e gendarmi con la linea della “tolleranza zero”. Solo nella regione parigina sono già stati arrestati 300 manifestanti, mentre in tutta la Francia si contano sette azioni di piazza notturne e nuovi presidi spontanei in corso.
Il movimento, pur dichiarandosi indipendente da partiti e sindacati, ha già raccolto l’adesione di sigle come CGT e Solidaires, oltre all’appoggio politico di Jean-Luc Mélenchon e de La France Insoumise. Secondo sondaggi, il 46% dei francesi guarda con simpatia a “Blocchiamo Tutto”, un segnale che la rabbia sociale resta forte e che la protesta potrebbe segnare l’inizio di un nuovo ciclo di mobilitazioni.
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