20 Agosto 2025
È arrivato davanti alla Westminster Magistrates Court di Londra il rapper Mo Chara, cantante della band nordirlandese Kneecap. Il 27enne è sotto processo con accuse di terrorismo per aver sventolato una bandiera di Hezbollah durante un concerto del gruppo musicale. L'artista è stato accolto da un flash mob in suo sostegno pro Palestina e pro alla libertà d'espressione.
Liam O’Hanna, 27 anni, noto come Mo Chara e frontman della band nordirlandese di rapper Kneecap, è comparso il 20 agosto davanti alla Westminster Magistrates Court di Londra, accusato di violazione della legge britannica sul terrorismo per aver sventolato durante un concerto un vessillo di Hezbollah, organizzazione sciita libanese inserita nella lista nera dei gruppi terroristici dal Regno Unito.
Davanti al tribunale, Mo Chara è stato accolto da centinaia di sostenitori con bandiere della Palestina e dell’Irlanda, cartelli con la scritta “Liberate Mo Chara” e slogan a favore della libertà di espressione e dei diritti del popolo palestinese. Il rapper era avvolto in una kefiah palestinese e ha dovuto farsi largo tra la folla che gridava contro quelle che definiscono “persecuzioni politiche”.
Scotland Yard ha imposto restrizioni alle manifestazioni fuori dal tribunale per prevenire disordini, suscitando ulteriori critiche da parte dei gruppi pro-Palestina e degli attivisti per i diritti civili. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di crescente repressione delle proteste filo-palestinesi nel Regno Unito: solo dall’inizio di luglio, oltre 700 persone sono state arrestate durante manifestazioni a sostegno di Palestine Action, mentre artisti come Bob Vylan sono finiti sotto indagine per aver criticato l’esercito israeliano durante esibizioni pubbliche.
Il processo di Mo Chara accende un dibattito intenso tra le autorità britanniche e la società civile, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione, il diritto a manifestare e il sostegno al popolo palestinese, con molti attivisti che vedono nell’accusa al rapper un tentativo di intimidire chi si espone politicamente attraverso l’arte e la musica.
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