18 Agosto 2025
Nelle ultime ore è diventato virale un video, poi etichettato come fake, su un carro armato russo, modello BTR MM113, in corsa verso la regione di Zaporizhzhia, che sventolava, oltre alla bandiera nazionale, anche quella degli Stati Uniti. Il cortometraggio è stato diffuso dai canali ucraini, che hanno commentato con "arroganti", ma i fact-checker sono dell'idea che il video fosse confezionato ad hoc proprio da Kiev.
Un video diffuso online e rilanciato da Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha suscitato polemiche e dubbi sulla sua autenticità. Le immagini, circolate inizialmente su Telegram, mostrano un veicolo corazzato russo avanzare verso le posizioni ucraine nel settore di Zaporizhzhia esibendo due bandiere: quella russa e quella degli Stati Uniti.
Secondo il portale ucraino Censor.NET, i soldati di Kiev avrebbero tentato di colpire il mezzo, probabilmente con un drone, e al 25° secondo del filmato si nota un’esplosione a bordo. Subito dopo le bandiere non risultano più visibili. Il veicolo ripreso, identificato come un cingolato BTR MM113, sarebbe stato catturato e riutilizzato dalle forze russe, anche se non è chiaro da quanto tempo fosse in loro possesso.
Yermak ha commentato la diffusione del filmato con parole dure: "I propagandisti russi mostrano un mezzo militare che attacca con la bandiera americana. Stanno usando simboli degli Stati Uniti nella loro guerra terroristica di aggressione, caratterizzata dall’uccisione di civili. Arroganza totale". Il video, inizialmente pubblicato anche sul suo profilo X, è stato successivamente rimosso. Diverse fonti indicano che si tratterebbe di materiale manipolato a scopo propagandistico.
La vicenda arriva mentre proseguono i colloqui internazionali: nelle ultime ore, fonti diplomatiche hanno descritto come “costruttivi” gli scambi tra rappresentanti statunitensi e russi di venerdì 15 agosto. Kiev segue con attenzione tali sviluppi, sottolineando come episodi di propaganda come il video rischino di minare la fragile fiducia costruita al tavolo negoziale.
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