10 Agosto 2025
Notte infiammata di proteste a Tel Aviv, dove migliaia di persone si sono raccolte in diverse piazze della città per manifestare il proprio dissenso nei confronti del governo Netanyahu: "Stop al massacro dei palestinesi, riportate a casa i nostri ostaggi". Al culmine della protesta, alcuni partecipanti hanno bloccato l'autostrada Ayalon per diverse ore, paralizzando il traffico.
Tel Aviv è tornata a riempirsi di manifestanti, decine di migliaia di persone che hanno chiesto la cessazione immediata delle operazioni militari nella Striscia di Gaza e il rilascio dei circa 50 ostaggi ancora detenuti, venti dei quali ritenuti vivi. La protesta, organizzata dal Forum delle famiglie degli ostaggi, è esplosa all’indomani della decisione del governo di Benjamin Netanyahu di occupare Gaza City, mossa che ha inasprito le tensioni interne e internazionali.
Cartelli e fotografie dei rapiti hanno sfilato tra le vie della città, mentre l’autostrada Ayalon è stata bloccata per ore. Il messaggio della piazza è stato netto: “Niente è più importante della vita degli ostaggi. Fermate la guerra, riportateli a casa”.
Il dissenso arriva anche dall’interno dell’esecutivo: il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, pur rifiutando le dimissioni, ha dichiarato di non avere più fiducia nella capacità del premier di guidare il Paese alla vittoria.
Le famiglie degli ostaggi accusano il governo di anteporre obiettivi politici e militari alla salvezza dei prigionieri. “Il gabinetto ha segnato il destino degli ostaggi – ha denunciato la madre di una delle vittime – i vivi saranno uccisi, i morti scompariranno per sempre”.
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