31 Luglio 2025
Un'altra voce, anche se tardivamente, si schiera sulla situazione a Gaza. È quella del primo ministro canadese, Mark Carney, che ha annunciato pubblicamente il riconoscimento della Palestina da parte di Ottawa a partire da settembre. Il presidente Donald Trump ha però minacciato il governo canadese: "Con questa decisione su Gaza, l'accordo commerciale sui dazi americani sarà più difficile".
Il Canada riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina nel corso dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite prevista a settembre. L’annuncio del primo ministro Mark Carney segna un ulteriore passo nel crescente sostegno internazionale a una soluzione a due Stati, considerata sempre più urgente alla luce del disastro umanitario in corso nella Striscia di Gaza.
“Il nostro sostegno alla creazione di uno Stato palestinese è coerente con la difesa della pace e della sicurezza regionale”, ha dichiarato Carney al termine di una riunione del governo canadese. Il riconoscimento sarà però vincolato a riforme significative dell’Autorità Nazionale Palestinese, tra cui elezioni entro il 2026, una governance smilitarizzata e l’esclusione di Hamas dal futuro esecutivo palestinese. Il premier ha anche chiesto il rilascio immediato degli ostaggi ancora detenuti dopo l’attacco del 7 ottobre 2023.
Carney ha criticato Israele per la violenza dei coloni, l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania e il blocco degli aiuti umanitari a Gaza, denunciando il “fallimento del governo israeliano nel prevenire una catastrofe umanitaria”.
Con questa mossa, il Canada si unisce a un fronte occidentale in rapida espansione: Francia e Regno Unito hanno recentemente annunciato la loro intenzione di riconoscere lo Stato palestinese, mentre Australia, Finlandia e Portogallo hanno avviato discussioni in tal senso. Quasi 150 Paesi membri dell’ONU riconoscono già la Palestina.
La reazione di Israele è stata durissima. Il ministero degli Esteri ha definito il cambio di rotta “una ricompensa per Hamas”. Anche Donald Trump, attraverso Truth, ha attaccato il Canada: “Questo renderà molto difficile per noi raggiungere un accordo commerciale con loro”.
Il riferimento è ai negoziati in corso tra Ottawa e Washington su dazi e scambi bilaterali, che ora potrebbero essere compromessi. Trump sembra pronto a usare la leva economica per influenzare la politica estera dei partner.
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