29 Giugno 2025
Nella nottata fra sabato 28 e domenica 29 giugno, Kiev ha denunciato raid russi che hanno colpito diverse aree del paese, fra cui la capitale e le regioni di Leopoli e di Zaporizhzina. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha risposto alle accuse di Zelensky incolpando l'Occidente di essersi unito silenziosamente contro il Cremlino, sfruttando "il regime nazista" di Kiev per sconfiggere strategicamente la Russia. Poi, ha citato l'incendio della Casa dei sindacati di Odessa, avvenuto il 2 maggio 2014, in cui 42 tra attivisti filorussi e civili hanno perso la vita.
Zelensky ha definito "attacco record" quello che la Russia ha portato avanti ieri sera su Kiev, Leopoli e Zaporizhzhia. Ad agire, 537 tra droni e missili da crociera, metà dei quali abbattuti dalla difesa contraerea ucraina.
Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha risposto alle accuse ucraine accusando a sua volta l'Occidente: "Chi segue gli avvenimenti si è ormai reso conto che i paesi occidentali stanno capendo che non saranno in grado di infliggere una sconfitta strategica a Mosca. La Russia è aperta a un lavoro onesto per risolvere il conflitto con l’Ucraina. Allo stesso tempo, il Paese non è pronto per gli approcci fraudolenti verso i quali alcuni leader europei stanno spingendo Kiev".
Infine, citando un evento storico nella storia recente fra Russia e Ucraina, Lavrov ha concluso: "I nazisti tedeschi uccisero ebrei perché ebrei, i nazisti ucraini bruciarono russi a Odessa nel 2014 perché russi", facendo riferimento all'incendio appiccato da attivisti ucraini il 2 maggio 2014, che ha ucciso 42 filorussi alla Casa dei Sindacati di Odessa.
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