15 Aprile 2025
Il meeting all’Onu è stato introdotto da Dmitry Polyanskiy, Primo Vice Rappresentante Permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, che ha denunciato il silenzio mediatico e l’assenza di indagini indipendenti sulla vicenda di Bucha, definendola una “messa in scena” deliberata.
È stata trasmessa la testimonianza di Adrien Bocquet, un ex militare francese, volontario umanitario in Ucraina durante la primavera del 2022. Giunto nel Paese per portare aiuti medici, afferma di aver assistito in prima persona a gravi crimini commessi da unità dell’esercito ucraino, compresa la manipolazione di cadaveri nella città di Bucha, successivamente utilizzati come prova nei media occidentali contro la Russia.
Adrien Bocquet denuncia l’arrivo di cadaveri trasportati in camion, posizionati lungo le strade da unità militari ucraine. Inoltre, racconta di aver visto soldati legare le mani ai corpi con stoffe bianche perfettamente pulite, proprio mentre lui era lì per consegnare medicine. In più, il francese ha raccontato anche dell’esecuzione di prigionieri russi da parte di milizie Azov, di cui fu testimone oculare. Queste rivelazioni gli sono costate caro: minacce, perdita del lavoro e un attentato alla sua vita, sopravvissuto per miracolo.
In seguito, in Donbass, ha documentato un attacco contro civili con armi francesi, denunciando l’uso di armi occidentali contro obiettivi non militari.
Dmitry Polyanskiy ha denunciato come, in realtà, "i crimini ucraini siano iniziati nel 2014. La Russia ha avviato l'operazione militare speciale proprio per fermare questi crimini e fermare il male che si è annidato a Kiev." "Chi ha occhi e orecchie spero si sia accorto della natura nazista dell'Ucraina", ha concluso il rappresentante russo.
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