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Sudafrica, ucciso il primo imam dichiaratamente gay al mondo in un agguato in auto, il killer si avvicina al finestrino e spara - VIDEO

Muhsin Hendricks gestiva una moschea come rifugio sicuro per gay e altri musulmani emarginati

18 Febbraio 2025

Ucciso Muhsin Hendricks, considerato il primo imam dichiaratamente gay al mondo. L'uomo è morto in un agguato sabato 15 febbraio 2025 vicino alla città meridionale di Gqeberha, in Sudafrica.

L'imam era in auto con un'altra persona quando un veicolo si è fermato davanti a loro bloccando la strada. Nel video registrato dalle telecamere di sorveglianza, si vede un uomo uscire dall'auto, avvicinarsi al finestrino posteriore della macchina su cui c'era l'imam e iniziare a sparare. “Due sospetti sconosciuti con il volto coperto sono scesi dal veicolo e hanno iniziato a sparare diversi colpi di pistola contro il veicolo - ha spiegato la polizia  -. In seguito sono fuggiti dalla scena e l'autista si è accorto che Hendricks, che era seduto sul retro del veicolo, era stato colpito e ucciso”.

Una portavoce della polizia ha confermato all'Afp l'autenticità del video diffuso sui social media che mostrava l'omicidio mirato a Bethelsdorp, vicino a Gqeberha, un tempo conosciuta come Port Elizabeth. “Il movente dell'omicidio è sconosciuto e fa parte delle indagini in corso”, ha dichiarato la polizia, esortando chiunque abbia informazioni a farsi avanti per aiutare a rintracciare l'assassino.

L'imam gestiva una moschea come rifugio sicuro per gay e altri musulmani emarginati.

Attivo in vari gruppi di difesa Lgbtq+, Hendricks si era dichiarato gay nel 1996 e gestiva la moschea Al-Ghurbaah a Wynberg, vicino alla sua città natale, Città del Capo. La moschea offre “uno spazio sicuro in cui i musulmani queer e le donne emarginate possono praticare l'Islam”, si legge sul suo sito web. Hendricks è stato oggetto di un documentario del 2022 intitolato “The Radical”, in cui aveva già accennato a minacce nei suoi confronti. Tuttavia aveva commentato che “il bisogno di essere autentici” era “più grande della paura di morire”.

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