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Romania entrata nell'area Schengen, a sorpresa un cane randagio è il primo a varcare il confine tra applausi e bandiere - VIDEO

Durante la cerimonia, al momento dell’apertura del confine tra Ungheria e Romania, il primo a varcare la linea non è stato un veicolo o una persona, ma un cane randagio

03 Gennaio 2025

La Romania entra nell’area Schengen e il primo a varcare il confine è stato un cane randagio. Il 1° gennaio 2025 è stato un giorno storico per la Romania, che ha ufficialmente aderito all’area Schengen, eliminando i controlli di frontiera con gli altri Paesi membri dell’Unione Europea. Per celebrare l’evento, è stata organizzata una cerimonia ufficiale al valico di confine tra Romania e Ungheria, presso Vama Petea.

Durante la cerimonia, al momento dell’apertura del confine tra i due Paesi, il primo a varcare la linea non è stato un veicolo o una persona, ma un cane randagio. L’animale, visibilmente spaesato dal clamore degli applausi di agenti di polizia, militari e funzionari presenti con bandiere e alte uniformi, si è rapidamente allontanato. L’episodio, immortalato dai presenti, è diventato rapidamente virale sui social network, dove è stato rapidamente ripreso dagli utenti di tutto il mondo.

Il randagismo in Romania anche dopo ingresso in spazio Schengen

Il video ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni utenti hanno trovato l’episodio divertente, scherzando sulla curiosa "pionieristica" attraversata del cane. Altri, invece, hanno visto nel randagio un simbolo delle difficili condizioni di vita di migliaia di animali abbandonati in Romania e Ungheria. Secondo stime, circa 600.000 cani senza dimora vagano in ciascuno dei due Paesi, spesso affrontando situazioni precarie e brutali metodi di contenimento.

Il fenomeno del randagismo è un problema diffuso nei Balcani e nell’Europa dell’Est. Organizzazioni come Save the Dogs in Romania lavorano per combattere le pratiche di gestione violente e migliorare le condizioni di vita degli animali abbandonati. L’immagine del cane solitario, primo a beneficiare della libera circolazione all’interno dell’Unione Europea, è stata interpretata da molti come una metafora: un richiamo a un futuro più compassionevole e un promemoria delle responsabilità umane verso gli esseri viventi.

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