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Attentato Israele, a Jaffa 2 uomini armati di fucile d’assalto e coltello sparano alla fermata della metro e uccidono 6 persone - VIDEO

L’attacco nel sobborgo meridionale di Tel Aviv prima dei missili iraniani, 6 vittime e 9 feriti gravi tra i civili

02 Ottobre 2024

Attentato a Israele: a Jaffa 2 uomini armati di fucile d’assalto e coltello sparano alla fermata della metro leggera che attraversa il sobborgo meridionale della città di Tel Aviv e uccidono 6 persone. Poco prima che sullo Stato ebraico cadesse la pioggia dei missili iraniani, a Jaffa, nel sud dell'area metropolitana della città israeliana, i due uomini con armi automatiche e coltelli hanno iniziato a colpire i passeggeri in un vagone del metrò leggero, dal quale sono poi scesi aprendo il fuoco sulle persone in quel momento presenti sulla banchina e accoltellandone altre, anche fuori dalla stazione. La conta dei morti è di 6 alla fine dell'attacco. Altre 9 persone sono rimaste ferite, 4 delle quali in modo grave. Sui media israeliani sono subito comparse le immagini dell'attacco riprese dalle telecamere di sicurezza: si vedono gli attentatori mentre scendono dalla metropolitana alla fermata Sdérot-Yéroushalaïm, poi gli stessi che fanno fuoco sui presenti. I due, che secondo la polizia gridavano "Allah akhbar", hanno poi continuato ad accoltellare persone sul vicino Jerusalem boulevard, prima di essere uccisi da un agente della polizia cittadina e da un passante armato, secondo quanto scrivono i media locali. Gli attentatori sarebbero arrivati da Hebron, uscendo dai territori occupati. Sul posto il ministro per la Sicurezza, il super-falco Itamar Ben-Gvir, annuncia: mobiliteremo 13mila riservisti per pattugliare le città, non possiamo permettere che ci attacchino "dal cielo e da terra". Preparando la rappresaglia per l’attacco iraniano coi 180 missili, il governo Netanyahu ne ha già pronta un'altra per le famiglie dei due: "A Hebron demoliremo le loro case", annuncia l’altro ministro ultrà, Bezalel Smotrich, "e i loro figli saranno deportati a Gaza".

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