11 Giugno 2024
Robert Fico torna a parlare. Dopo l'attentato dello scorso 15 maggio, il premier della Slovacchia è tornato davanti allo schermo e lo ha fatto per lanciare diversi messaggi, a partire dal perdono verso il suo attentatore il quale aveva ammesso di averlo colpito perché non d’accordo con le sue politiche. In particolare quelle sull’interruzione dell’invio di aiuti militari all’Ucraina.
“Non provo alcun odio nei confronti dello sconosciuto che mi ha sparato - ha detto Robert Fico, premier della Slovacchia - Non intraprenderò alcuna lezione legale. Alla fine, è ovvio che era solo un messaggero del male e dell’odio politico che un’opposizione politicamente fallita e frustrata ha sviluppato in proporzioni ingestibili in Slovacchia. Prevedibile che i media antigovernativi comincino ora a minimizzare l’attentato alla mia vita. Chiedo ai media, soprattutto quelli che fanno capo a Soros di non seguire questa strada. Da diversi mesi ho comunicato che ci fosse una certa probabilità di un attentato a qualche politico del governo”.
Il premier slovacco poi parla di Ue: "C'è una certa avversità del sistema UE alle mie politiche, specialmente quelle per la pace in Ucraina. C'è il pensiero unico e l’importanza invece della libera espressione di idee. Nell’Unione Europea il diritto al dissenso ha cessato di esistere“.
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