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Onu, Zelensky se ne va prima dell'intervento di Lavrov, il ministro russo: "Pupazzo degli Usa" - VIDEO

Scontro a distanza tra Zelensky e Lavrov all'Onu. La prima volta nella stessa stanza dallo scoppio del conflitto, ma il premier ucraino rifiuta il faccia a faccia

21 Settembre 2023

Al Consiglio di Sicurezza dell'Onu c'erano anche Zelensky e Lavrov. I due in realtà sarebbero dovuti essere faccia a faccia ma il premier ucraino ha rifiutato il dialogo, si è alzato e se n'è andato quando è arrivato il ministro degli Esteri russo. Un comportamento che di certo non facilita i rapporti tra i due Paesi. Era dall'inizio del conflitto che i due non si trovavano nella stessa stanza. Dopo aver lasciato la sala, Lavrov ha preso la parola, accusando l'Occidente di ricorrere "in modo selettivo" alle norme e ai principi delle Nazioni Unite "in base alle loro parrocchiali esigenze geopolitiche".

Onu, Lavrov arriva e Zelensky se ne va. Il ministro: "Pupazzo degli Usa"

Lavrov ha definito Zelensky un "pupazzo degli Usa". Le colpe storiche di Washington e degli Alleati sono quelle di aver interferito "apertamente e in modo egregio" negli affari dell'Ucraina sin dal crollo dell'Unione Sovietica. Un atteggiamento che causa "i rischi di un conflitto globale", che "stanno crescendo".

"Per indirizzare gli eventi in una direzione pacifica, la Russia ha insistito e insiste affinché tutte le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite siano rispettate e applicate non selettivamente, ma nella loro interezza, compresi i principi di uguaglianza sovrana fra gli stati, la non ingerenza nei loro affari interni, il rispetto dell'integrità territoriale e il diritto dei popoli all'autodeterminazione".

Scontro Lavrov-Blinken sulla pace in Ucraina

"A proposito di negoziati, non ci arrendiamo nemmeno adesso; il presidente Putin ne ha parlato molte volte, anche di recente. Se gli Stati Uniti sono così interessati a questo, allora, penso, non sarà difficile dare l'ordine di annullare questo decreto di Zelensky (che impedisce di parlare a Putin, ndr)".

Lavrov rincara, e spiega che "questi sostenitori dell'integrità territoriale dell'Ucraina ora fingono di non ricordare il significato degli accordi di Minsk, che prevedevano la riunificazione del Donbass con l'Ucraina con la garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali". "Dimenticano le non decisioni delle Nazioni Unite sulla necessità di Parigi di restituire la francese Mayotte all'Unione delle Comore, e per Londra di lasciare l'arcipelago delle Chagos e iniziare i negoziati con Buenos Aires sulle isole Malvinas".

Blinken sostiene che l'Ucraina ha "proposto un piano in dieci punti", mentre il Cremlino "non ha presentato nulla". E lancia l'avvertimento: "Un messaggio chiaro non solo per la Russia: ci difenderemo, non resteremo in attesa in caso di sfide alle nostre regole".

Cosa aveva detto Zelensky

Prima dell'intervento di Lavrov c'era stato quello di Zelensky, il quale a sua volta ha continuato ad attaccare l'Onu e la controparte russa: "La maggior parte del mondo riconosce che le azioni della Russia in Ucraina sono criminali e immotivate e mirano a impossessarsi del territorio e delle risorse ucraine Il potere di veto in mano all’aggressore è quello che ha spinto l’Onu in questa situazione di stallo. In caso di atrocità di massa, il potere di veto dovrebbe essere sospeso e l’Assemblea Generale Onu dovrebbe avere il potere di superarlo".

"Possa la pace prevalere, possano le nostre istituzioni e le nostra cooperazione diventare più forti".

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